mercoledì 21 novembre 2007

Ma perché?

Dal Corriere della Sera dell'altro ieri.


PADOVA - È gay, ha partecipato al programma televisivo «Ciao Darwin» andato in onda martedì sera, e il parroco lo caccia dal coro della chiesa. Tutto accade a Este, in provincia di Padova, ed è il quotidiano «Il Mattino di Padova» a raccontare la storia di Alberto Ruggin vent'anni, un passato di capo chierichetto e di catechista, tra i fondatori del Circolo delle Libertà di Este, che non si vergogna e ritiene di aver fatto la cosa giusta, ma non tutti sono d'accordo con lui.
Ruggin ha dichiarato apertamente di essere gay, partecipando al programma tv di Paolo Bonolis nella squadra degli omosessuali che sfida gli eterosessuali. Ma il parroco della chiesa nella quale Ruggin, cantava nel coro, ha ritenuto che la sua omosessualità fosse motivo di esclusione dal gruppo. Ruggin, residente a Este, paese che in passato era una delle roccaforti del Veneto «bianco» ha raccontato che dopo aver reso noto il suo orientamento sessuale in seguito alla partecipazione a «Ciao Darwin», il giovane, che da sempre partecipa alle attività della parrocchia della basilica delle Grazie - ex capochierichetto e catechista e da sette anni voce nel coro della chiesa - ha spiegato che il parroco, don Paolino, lo avrebbe invitato a non farsi più vedere alla corale a causa della sua omosessualità. «Lasciamo perdere queste cose», si è limitato a dire laconicamente il parroco.

Il sacerdote, stando al racconto di Ruggin al quotidiano, avrebbe circoscritto la reprimenda alla partecipazione al coro, non vietando al giovane di prender parte alla messa. La storia di Ruggin, tra i fondatori del Circolo delle Libertà di Este, ha destato scandalo nel paese, dividendo gli stessi compagni di partito del ragazzo fra posizioni solidali e prese di distanza sul modo pubblico scelto per rendere note le sue preferenze sessuali.

«È scandaloso». Paolo Bonolis non usa mezze misure per commentare il fatto. Il conduttore ha definito «stereotipi culturali e sociali» le categorie come quella dell'omosessualità.

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Ora, io posso anche capire che esistano gay di destra; ma la "sindrome di Tafazzi" a volte raggiunge livelli preoccupanti: io non riesco più a concepire questa smania di vivere la propria affettività omosessuale, magari apertamente, cercando di conciliarla a tutti i costi con la fede cattolica. E' così difficile da capire che le due cose sono inconciliabili? Come si fa a seguire testardamente una dottrina che ti considera "contronatura" tout court, e senza altra soluzione che non sia la 'castità' (leggi 'auto-castrazione')?

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