MILANO. SCRITTE OMOFOBE, VERSO IL PROCESSO A 3 GIOVANI
Rischiano fino ad un anno e sei mesi di reclusione.
Mercoledì 30 gennaio 2008, di ag. Ansa. Da Gaynews
MILANO, 29 GEN - La Digos di Milano ha identificato i tre presunti autori delle scritte omofobe trovate il 6 aprile dell'anno scorso sulle vetrine della storica libreria gay di Milano, Babele, in via San Nicolao.
Per i tre, un giovane della provincia di Lecco, A.S., di 24 anni, e due ragazze milanesi, S.C. e R.O. di 22 anni, il pm Luigi Orsi ha chiuso le indagini con le accuse di danneggiamento e violazione della legge Mancino e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio.
Quella mattina, sulle vetrine della libreria furono trovate scritte come "Imma Battaglia troia", "no gay", "gay pedofili", "gay raus", accompagnati dal simbolo di Forza Nuova e da svastiche tracciate con una bomboletta spray.
Nell'avviso di conclusione delle indagini, partite con la denuncia dell'avvocato Paolo Oddi su impulso dei proprietari della libreria, si legge che quelle lasciate dai tre giovani erano "scritte murali con disegni del simbolo nazista, idee fondate sulla superiorita' o sull'odio razziale". Tanto da rientrare nella categoria di quelle scritte che "incitano a commettere atti di discriminazione per motivi etnici, nazionali o religiosi".
In caso di una condanna i tre ragazzi, che negano di essere stati sul posto quella notte, rischiano in teoria una multa fino a 300 euro per il danneggiamento e fino a un anno e sei mesi di reclusione o 6mila euro di multa per le scritte a sfondo razzista.
Chissà come (e se) andrà a finire. Io spero in un processo esemplare, e -se la colpevolezza degli imputati sarà provata- in una condanna altrettanto esemplare, sarebbe pure ora che chi esprime un 'pensiero' fondato sul razzismo ne risponda di fronte alla legge! Visto che di educazione non se ne può fare, visto che non funziona e che a nessuno, in fondo, interessa educare alla conoscenza e al rispetto reciproco, allora che almeno la legge funzioni, venga applicata e funga da deterrente!
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