Questo blog è nato per parlare di diversità; il sottotitolo è "Nessuno è diverso!", col punto esclamativo per rafforzare l'affermazione, ma a volte mi viene da pensare di aver sbagliato punteggiatura, sebbene sappia benissimo dove vivo. Ecco una storia di ordinaria discriminazione.
Disabili? Niente casa in affitto. Dieci agenzie dicono no.
di RORY CAPPELLI ANNA MARIA LIGUORI da Repubblica.it
Dieci agenzie immobiliari, una dopo l'altra, hanno detto no. In alcune non sono neanche riusciti ad entrare, tenuti sulla porta quasi fossero una vergogna. Perché sono costretti in carrozzina. Perché parlano e si muovono con difficoltà. Perché non sono "normali". Per Mimmo, Mary, Totò e Graziella, quattro ragazzi che stanno per laurearsi alla Sapienza e che perciò dovranno lasciare la Casa dello Studente di via Cesare De Lollis, da mesi cercano casa.
Già il 5 dicembre Mimmo e i suoi colleghi - dopo vari no di privati e agenzie - avevano organizzato una protesta davanti a Montecitorio. Volevano sensibilizzare deputati, presidente del Consiglio, sindaco. Far sapere che nonostante le giornate del disabile e le "pubblicità sociali" strappalacrime il pregiudizio impera. Che ancora le barriere mentali, come dice Totò, si ergono e svettano sulla vita della gente. Non sono stati ascoltati. Non è cambiato nulla. Così, aiutati da Francesco Palese della streaming tv Retesole, hanno filmato i rifiuti che uno di loro, Mimmo, riceveva dalla stessa agenzia che solo cinque minuti prima offriva al ragazzo "normale" "appartamenti con camino", "bilocale con terrazza", "guardi, questo ha tre stanze da letto, ci potete stare anche in cinque".
Ne è uscito fuori un documentario di quindici minuti che si può vedere su YouTube.
"Quando Mimmo, Mary, Totò e Graziella mi raccontavano dei rifiuti delle agenzie, mi domandavo: ma sarà vero?" racconta Francesco Palese. "Pensavo che fosse un'esagerazione. Poi li ho accompagnati. Ancora non riesco a credere a quello che è venuto fuori". "È incredibile" dice Mimmo, al secolo Domenico Vetere, 29 anni, studente di Scienze Politiche, che ha il sogno di lavorare in un'ambasciata. "È successo con le agenzie, ma anche con i privati. Appena mi vedevano cambiavano faccia, neanche fossi un mostro. Sono solo un ragazzo che cerca un appartamento. Tutto qua".
(14 febbraio 2008)
Disabili? Niente casa in affitto. Dieci agenzie dicono no.
di RORY CAPPELLI ANNA MARIA LIGUORI da Repubblica.it
Dieci agenzie immobiliari, una dopo l'altra, hanno detto no. In alcune non sono neanche riusciti ad entrare, tenuti sulla porta quasi fossero una vergogna. Perché sono costretti in carrozzina. Perché parlano e si muovono con difficoltà. Perché non sono "normali". Per Mimmo, Mary, Totò e Graziella, quattro ragazzi che stanno per laurearsi alla Sapienza e che perciò dovranno lasciare la Casa dello Studente di via Cesare De Lollis, da mesi cercano casa.
Già il 5 dicembre Mimmo e i suoi colleghi - dopo vari no di privati e agenzie - avevano organizzato una protesta davanti a Montecitorio. Volevano sensibilizzare deputati, presidente del Consiglio, sindaco. Far sapere che nonostante le giornate del disabile e le "pubblicità sociali" strappalacrime il pregiudizio impera. Che ancora le barriere mentali, come dice Totò, si ergono e svettano sulla vita della gente. Non sono stati ascoltati. Non è cambiato nulla. Così, aiutati da Francesco Palese della streaming tv Retesole, hanno filmato i rifiuti che uno di loro, Mimmo, riceveva dalla stessa agenzia che solo cinque minuti prima offriva al ragazzo "normale" "appartamenti con camino", "bilocale con terrazza", "guardi, questo ha tre stanze da letto, ci potete stare anche in cinque".
Ne è uscito fuori un documentario di quindici minuti che si può vedere su YouTube.
"Quando Mimmo, Mary, Totò e Graziella mi raccontavano dei rifiuti delle agenzie, mi domandavo: ma sarà vero?" racconta Francesco Palese. "Pensavo che fosse un'esagerazione. Poi li ho accompagnati. Ancora non riesco a credere a quello che è venuto fuori". "È incredibile" dice Mimmo, al secolo Domenico Vetere, 29 anni, studente di Scienze Politiche, che ha il sogno di lavorare in un'ambasciata. "È successo con le agenzie, ma anche con i privati. Appena mi vedevano cambiavano faccia, neanche fossi un mostro. Sono solo un ragazzo che cerca un appartamento. Tutto qua".
(14 febbraio 2008)
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