mercoledì 27 febbraio 2008

Gay al voto...



I gay sono solo di sinistra? No, ovvio; ce ne sono di destra, e ce ne sono perfino cattolici. I gay di destra s'incazzano di brutto perché secondo loro le associazioni lgbt di sinistra si spartirebbero il monopolio della rappresentanza della "categoria", un pò come il mito del monopolio culturale (d'altronde sono di destra...), quelli cattolici fanno gli equilibristi, camminano su un filo sottile tra la dottrina ufficiale, che tende a considerarli degni della salvezza solo se rinunciano un pò a tutto (al sesso, alla rivendicazione/elemosina di un pò di diritti ma anche a esprimere la loro personalità), e il loro bisogno di essere semplicemente se stessi senza attirare solo per questo su di sè i peggiori istinti razzisti della società "naturale".
Ciascuno pensi quello che vuole, io ho smesso da tempo di giocare al 'piccolo Tafazzi', quello che si dava le manganellate sugli attributi. Agli altri... tanti auguri.


Basta, non se ne puo' più: gay non è solo di sinistra!
lettera pubblicata su Gaylib

Sabato sera io e il mio compagno siamo andati a ballare allo Chalet di Torino e come le altre volte all'uscita troviamo una copia di "Pride" mensile gay di febbraio.
Lo leggo volentieri anche perchè ci sono notizie curiose ed interessanti che spaziano dalla moda all'attualità.
Questa volta un articolo però mi lascia veramente esterefatto: il titolo promette già bene "Il fascino dell'omo nero".
Con un sarcasmo a dir poco ridicolo ancora una volta veniamo demonizzati noi gay di destra partendo dal presupposto che (secondo loro) un gay non può essere di destra se non con i paraocchi per coprire i fatti dei nazifascisti.
L'unico passo che ho un po' apprezzato è quello verso la fine in cui si fa un brevissimo accenno a gaylib.
Non nego, anzi condanno con fermezza il comportamento della destra storica ed estrema, ma allo stesso tempo darei un'occhiata anche ai regimi comunisti per vedere come hanno sempre "osannato" e "protetto" gli omosessuali.
D'accordo la destra non mette nei programmi elettorali progetti di legge in favore della comunità omosesuale ma almeno non si comporta come la sinistra che per prendere i voti del "popolo gay" ha tanto parlato di tutela e diritti per poi insabbiare tutto appena le poltrone erano assicurate.
Per fortuna gaylib dimostra che "si può essere gay anche di destra!".
Un saluto e complimenti per il vostro impegno.
Claudio Bordino - Aosta (26 feb 08)

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GAY CATTOLICI A VELTRONI, NO A SILENZIO SU COPPIE OMOSEX
Che gli anni non abbiano offuscato il coraggio che dimostrò nel Duemila, quando decise di partecipare al World Pride
martedì 26 febbraio 2008 , di ansa via Gaynews

ROMA, 26 FEB - Critica alla mancanza nel programma elettorale del Pd di qualsiasi ''accenno al problema del riconoscimento delle coppie di fatto'' e invito a compiere ''due gesti'': in campagna elettorale andare a trovare ''anche'' una famiglia omosessuale e, in secondo luogo, rivolgere ''un invito esplicito al Pdl e alle altre coalizioni a definire nella prossima legislatura un pacchetto di leggi che recepiscano le indicazioni del Parlamento europeo in materia di diritti delle persone omosessuali''. Questi i principali punti di una ampia lettera a Walter Veltroni di Gianni Geraci, esponente del Gruppo de Il Guado, che a Milano raccoglie i cristiani omosessuali.
Nei 12 punti per l'Italia di Veltroni, secondo Geraci, e' mancato ''un po' di coraggio'' e ''forse sarebbe bastato far sottoscrivere ai candidati del Pd una dichiarazione di adesione a un ddl simile a quello presentato dal governo Prodi nel 2006''. ''Scelta piu' coraggiosa'' sarebbe stato non candidare ''i parlamentari che in passato hanno manifestato una avversione quasi maniacale nei confronti di qualsiasi diritto delle persone omosessuali'' ma, riconosce Geraci, ''sarebbe stata scelta pericolosa in termini di consenso elettorale e non mi sento di biasimarla piu' di tanto se non l'ha ritenuta opportuna''.
Geraci invita poi il segretario del Pd a lavorare perche' ''con'' gli omosessuali si parli e conclude con la speranza ''che gli anni non abbiano offuscato il coraggio - dice a Veltroni - che dimostro' nel Duemila, quando decise di partecipare al World Pride di Roma, superando con un solo gesto i danni che erano stati fatti da centinaia di parole''.

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