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Il Secolo XIX, 29 nov 07
SEI UN GAY» E MARCHIANO IL COMPAGNO
Alberghiero sotto choc. Denunciati tre studenti di 13 e 14 anni: sul petto del loro coetaneo.
FINALE. Tre ragazzi minorenni della prima A dell'istituto alberghiero "A.Migliorini" di Finale, pare aiutati da altri tre coetanei, dopo aver bloccato per le mani e per i piedi uno dei loro compagni negli spogliatoi della palestra, gli hanno scritto sul petto con la penna la parola "gay", accompagnata da una svastica. Un'azione che ha choccato il ragazzo ma soprattutto inquietato i vertici della scuola. Soprattutto considerato il fatto che la vittima ha poi ammesso: «Sapevo da sabato che lo avrebbero fatto».
Il fatto è accaduto lunedì mattina, intorno alle ore 9.50, nella palestra dell'Alberghiero, ma è stato denunciato solo ieri ai carabinieri della stazione di Finale dopo che il preside Giovanni Claudio Bruzzone ha accertato con precisione i fatti. Immediata è partita la segnalazione dei militari al Tribunale dei minori che ora si occuperà del caso.
I protagonisti del fattaccio sono tutti italiani, residenti nel finalese, di età compresa tra i 13 e i 14 anni, e solo uno ripetente, quindi più grande. Ad insospettirsi è stato l'insegnante di educazione fisica, Alessandro Gozzi, che oltre ad aver notato un certo ritardo nel rientrare in palestra da parte di alcuni alunni, ha notato gli occhi lucidi di uno di loro.
Alla domanda dell'insegnante per capire cosa era successo il ragazzo offeso ha alzato la maglietta, mostrando al docente e ai suoi compagni quanto gli avevano scritto sul petto. Il clima si è fatto subito teso e l'insegnante in meno di mezz'ora ha ricostruito l'accaduto individuando i colpevoli.
Merito anche di alcuni compagni che responsabilmente hanno raccontato tutto quanto senza alcuna remora di coprire e proteggere i compagni responsabili.
In tre l'avrebbero tenuto fermo e uno di loro avrebbe fatto la scritta. Gli altri si sarebbero limitati solo a condividere il fattaccio assistendo e ridacchiando.
«Non so se i ragazzi si sono resi conto della gravità del fatto - ha detto Gozzi che si occupa anche del progetto "funzioni obiettivo" dove si affrontano anche le problematiche di disagio giovanile - si tratta di un episodio gravissimo che denuncia un fatto terribilmente attuale legato alla violenza del branco nei confronti dei più deboli. Anche se in questo caso, ed è l'aspetto positivo, la vittima non si è mostrata affatto debole perché ha dimostrato una grande forza di carattere e d'orgoglio nell'affrontare l'accaduto».
Le famiglie dei ragazzi protagonisti, ovviamente, sono state messe al corrente dell'episodio. E' stato lo stesso preside Giovanni Claudio Bruzzone a chiamarle ieri una per una. Facile prevedere provvedimenti.
(segue)
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La Repubblica, 29 nov 07
LECCE. RAGAZZO DOWN FILMATO NUDO DAI BULLI
A Finale Ligure il giovane umiliato e ripreso col telefonino: sette indagati
di LAURA AMOROSI
LECCE - In Puglia un ragazzo down costretto a denudarsi e masturbarsi mentre sette compagni lo filmano con il videofonino.
A Lecce, vittima prescelta dal branco è un ragazzo down, umiliato dai suoi coetanei davanti all´obiettivo di un videofonino. Era già successo in estate a un tredicenne immortalato mentre in cinque lo spogliano e lo seviziano, in un comune dell´immediata provincia salentina. È accaduto anche per l´ultimo episodio, all´inizio del mese, tra le aiuole ben curate e le panchine di un paesino del capo di Leuca, nella provincia sud di Lecce. Il ragazzo, 17 anni e un livello di disabilità psichica tale da permettergli di frequentare la scuola regolarmente fino allo scorso anno, continua a vedere i suoi ex compagni di classe, tutti studenti delle scuole superiori. Un pomeriggio d´inizio novembre, - ha raccontato il padre nella denuncia ai carabinieri - s´incontrano ai giardini, si scherza, qualcuno lo provoca.
«Facci vedere che sai fare», gli gridano e diventano sempre più insistenti. All´inizio per lui è un gioco denudarsi. Si diverte di meno quando gli chiedono di toccarsi, ma lui lo fa, è totalmente sopraffatto dagli altri. Intanto, uno di loro, riprende lo spettacolo. Nessuno gli usa violenza, non lo costringono fisicamente. Basta incoraggiarlo, sghignazzando. Quanto quei pochi minuti di divertimento per i suoi ex compagni di scuola abbiano fatto male al ragazzo down, lo si capirà dopo, quando lui ne parla con i suoi. È la necessità di proteggere il figlio ed evitare che possa essere umiliato ancora in futuro a spingere il padre a denunciare. «Quello che gli è successo, ce lo ha raccontato senza problemi lui stesso, ha sempre avuto un buon rapporto con noi carabinieri - ricorda il capitano Nicola Candido - e ha indicato con precisione i ragazzi presenti».
Poi, su delega del sostituto Ferruccio De Salvatore della procura per i minorenni, i sette ragazzi, tra i 15 e i 16 anni, di buona famiglia, sono stati sentiti con l´assistenza di un difensore. Hanno confermato, anche le riprese con il telefonino. Ma non c´è stata diffusione su siti di video amatoriali, né tam tam tra cellulari. Del video sul ragazzo down c´è traccia su uno soltanto degli apparecchi controllati, sottoposto a sequestro. Per il momento, i sette sono indagati per violenza privata.
(segue)
Da Gaylib
venerdì 30 novembre 2007
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