21/11/07 - Comunicato stampa Arcilesbica
LA VIOLENZA CONTRO LE LESBICHE E' VIOLENZA DI GENERE. CHIEDIAMO LE RIFORME, MA RAGIONIAMO SUI PRESUPPOSTI PER UNA BATTAGLIA CULTURALE CHE UNISCE TUTTI
Le persone omosessuali sanno cos'è la violenza. Perché in modi diversi in ogni parte del mondo, la subiscono: la violenza che gay, lesbiche, trans subiscono da parte di ordinamenti giudiziari frutto di regimi illiberali che vedono la condanna a morte per il solo fatto di essere omosessuali, o quei paesi, e non sono pochi, non saranno mai pochi anche quando ce ne sarà solo uno, dove chi è omosessuale per il solo fatto di esserlo viene perseguitato e privato della dignità personale e di diritti, infine, quei paesi dove i diritti positivi delle persone omosessuali sono ancora limitati e discriminanti rispetto ai diritti individuali di tutti gli altri cittadini.
La violenza contro le donne, contro lesbiche, gay, trans, la violenza quotidiana, rimane nascosta, in famiglia, sul lavoro, a scuola, nella vita di tutti i giorni. Riceve l'onore della cronaca quando diventa stupro od omicidio ed è buona per fare notizia.
Non è ancora un tabù per la nostra società alzare la voce, deridere o far parlare il pregiudizio verso lesbiche gay e trans.
Non avere ancora alcuna legge per il riconoscimento delle coppie omosessuali, è causa del mancato riconoscimento della capacità di costruire relazioni sociali e affettive, del mancato rispetto verso le persone omosessuali e transessuali.
Le misure di repressione dell'omofobia e di tutela per lesbiche gay e trans sono necessarie, ed è necessario che vengano rafforzati gli strumenti di assistenza e protezione delle vittime.
Ma c'è un compito ancora più grande da svolgere, dobbiamo essere, tutte e tutti, protagonisti e motori di un grande processo di cambiamento culturale: affermare il diritto all'inviolabilità del corpo per le bambine mutilate nel loro sesso, svelare le donne rinchiuse in una gabbia fatta a forma di vestito, far cadere le pietre che colpiscono a morte, liberare le lesbiche dal silenzio, è il presupposto essenziale per pensare alla nostra realtà quotidiana, per combattere la violenza quotidiana.
LA VIOLENZA CONTRO LE LESBICHE E' VIOLENZA DI GENERE. CHIEDIAMO LE RIFORME, MA RAGIONIAMO SUI PRESUPPOSTI PER UNA BATTAGLIA CULTURALE CHE UNISCE TUTTI
Le persone omosessuali sanno cos'è la violenza. Perché in modi diversi in ogni parte del mondo, la subiscono: la violenza che gay, lesbiche, trans subiscono da parte di ordinamenti giudiziari frutto di regimi illiberali che vedono la condanna a morte per il solo fatto di essere omosessuali, o quei paesi, e non sono pochi, non saranno mai pochi anche quando ce ne sarà solo uno, dove chi è omosessuale per il solo fatto di esserlo viene perseguitato e privato della dignità personale e di diritti, infine, quei paesi dove i diritti positivi delle persone omosessuali sono ancora limitati e discriminanti rispetto ai diritti individuali di tutti gli altri cittadini.
La violenza contro le donne, contro lesbiche, gay, trans, la violenza quotidiana, rimane nascosta, in famiglia, sul lavoro, a scuola, nella vita di tutti i giorni. Riceve l'onore della cronaca quando diventa stupro od omicidio ed è buona per fare notizia.
Non è ancora un tabù per la nostra società alzare la voce, deridere o far parlare il pregiudizio verso lesbiche gay e trans.
Non avere ancora alcuna legge per il riconoscimento delle coppie omosessuali, è causa del mancato riconoscimento della capacità di costruire relazioni sociali e affettive, del mancato rispetto verso le persone omosessuali e transessuali.
Le misure di repressione dell'omofobia e di tutela per lesbiche gay e trans sono necessarie, ed è necessario che vengano rafforzati gli strumenti di assistenza e protezione delle vittime.
Ma c'è un compito ancora più grande da svolgere, dobbiamo essere, tutte e tutti, protagonisti e motori di un grande processo di cambiamento culturale: affermare il diritto all'inviolabilità del corpo per le bambine mutilate nel loro sesso, svelare le donne rinchiuse in una gabbia fatta a forma di vestito, far cadere le pietre che colpiscono a morte, liberare le lesbiche dal silenzio, è il presupposto essenziale per pensare alla nostra realtà quotidiana, per combattere la violenza quotidiana.
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