lunedì 10 dicembre 2007

MIRACOLI IRANIANI

Iran, un'intera città ai funerali del giovane gay impiccato

Teheran, 7 dic. - (Aki) - Almeno seimila abitanti di Paveh, una cittadina del Kurdistan iraniano con 8.000 residenti, hanno partecipato ai funerali di Makwan Moloudzadeh, il giovane iraniano impiccato all'alba di mercoledì con l'accusa di sodomia. In un filmato diffuso dal comitato per l'abolizione della pena di morte in Iran si vedono 300 vetture entrare nel cimitero di Paveh. Tantissimi i giovani presenti alla cerimonia funebre.
Makwan Moloudzadeh è stato impiccato mercoledì mentre le autorità giudiziarie iraniane si erano impegnate a rivedere il processo. Il giovane curdo, che non aveva compiuto ancora 20 anni, è stato condannato a morte per il reato di 'lavat', ossia per aver avuto rapporti sessuali con una persona del suo stesso sesso.
La Repubblica islamica vìola con frequenza il trattato che vieta l'esecuzione di minori all'epoca del reato, pur essendo tra i firmatari.

-------------------

(Velino) - Piccolo contributo - in forma di tre citazioni seguite da una minuscola glossa - alla degustazione del nobile, esaltante clima spirituale in cui possono maturare, nell'orbe islamico, eventi edificanti come la morte per impiccagione del giovane gay iraniano mandato al patibolo nel carcere di Kermanshah.
Prima citazione: "Dovete sapere che nemmeno l'ayatollah era un novellino nelle faccende di sesso. Ho tradotto la sua opera somma e ci ho trovato diversi spunti interessantià Lo sapevate che tra i rimedi consigliati per placare il desiderio maschile c'e' il sesso con gli animali? E qui sorge un problema non da poco: il sesso con i polli. Ad esempio ci si puo' chiedere se un uomo che ha fatto sesso con un pollo lo possa poi mangiare. Ma niente paura, il nostro leader ha pronta per noi la risposta: no, ne' lui ne' i parenti piu' stretti possono mangiare la carne di quel pollo. Semmai, possono farlo i vicini, sempre che vivano ad almeno due porte di distanza" (da "Leggere Lolita a Teheran", di Azar Nafisi).
Seconda citazione: "Nessuna donna incinta e nessun miscredente dovranno partecipare al mio funerale, ne' dovranno mai visitare la mia tomba. Nessuna donna dovra' invocare il perdono per me. Quelle che laveranno il mio corpo dovranno infilarsi dei guanti, in modo da non toccare i miei genitali" (dal testamento che Mohammed Atta, uno dei "martiri" dell'11 settembre, redasse nell'aprile del 1996, all'eta' di 26 anni, il giorno in cui Israele attacco' il Libano nel quadro dell'operazione "Grapes of wrath").
Terza citazione: "In Iran gli omosessuali non sono perseguitati perche' non esistono" (dichiarazione rilasciata meno di tre mesi fa dal presidente iraniano Ahmadinejad alla Columbia University di New York durante la sua visita negli Usa).

Glossa. Ah, questi gay iraniani: anche se non esistono, riescono a farsi impiccare lo stesso! (Ruggero Guarini)
Da Gaylib

Nessun commento: