lunedì 14 gennaio 2008

LIBERAITALIA



Manifestazione Nazionale il prossimo 15 marzo a Roma

E' triste constatare che -tolte alcune associazioni di livello nazionale come l'UAAR e Facciamo Breccia (links a lato)- a difendere la Laicità dello Stato in questo Paese morto e sepolto siano rimaste ormai solo le associazioni glbt; e neanche tutte purtroppo, visto che quelle di destra snobbano la questione.
Ieri, alla commemorazione di Alfredo Ormando, un centinaio di persone e almeno una ventina di agenti delle forze dell'ordine (che sproporzione, manco fossimo le brigate di Bin Laden!), è stata ribadita l'urgenza di una "riscossa laica" nell'interesse di tutti, contro il nascente "partito di Dio" sotto le mentite spoglie della lobby cattolica in parlamento, che in realtà prende ordini dal Vaticano.
Il primo passo sarà la manifestazione convocata a Roma a marzo, un mesetto dopo quella del NO-VAT ideata e sostenuta già da alcuni anni da Facciamo Breccia (link a lato); devo dire che è un peccato non essere riusciti a accorpare le due iniziative, due manifestazioni in date così vicine rischiano di essere dispersive, ma almeno è un inizio. In attesa che i begli addormentati, cioé gli italiani laici e atei, si sveglino.

-----------------------------------------------------------------------

da Arcilesbica.it:

Libero amore, in libero Stato
Liberiamo i nostri cuori
Liberiamo i nostri sentimenti
Liberiamo le nostre idee
Amori, culture che cambiano l'Italia


Siamo cittadine e cittadini che si adoperano affinché in questo Paese libertà, dignità, solidarietà siano realtà
La politica italiana non sa dare risposte, ciò non è solamente colpa delle interdizioni della gerarchia cattolica. C'è un problema più profondo che riguarda la stessa conformazione dei partiti, delle loro classi dirigenti non in sintonia con le sfide del presente, con le urgenze del futuro.
Libertà civili e sociali, cultura, formazione, precariato, convivenza interculturale, ambiente sono questioni centrali che richiedono nuove risposte e non la riduzione dei diritti acquisiti nel novecento.
Mentre dalla società affiorano fermenti, aspirazioni, preoccupazioni e conflitti, i partiti si appassionano rispetto a scomposizioni e composizioni di vecchi e nuovi contenitori, dove i contenuti latitano, dove le stesse gerarchie politiche si auto riproducono, sempre uguali, escludendo una partecipazione reale delle donne, e dei nuovi soggetti sociali e culturali.

La politica italiana può morire per asfissia.

Il movimento lgbt, come quello delle donne, sa che il tempo per questa politica è finito, che oltre a non aver affrontato seriamente nemmeno una delle questioni da noi poste, non sarà capace, a meno di profondi mutamenti, di cambiare.
Per questo riaffermando la nostra piena ferma autonomia dai partiti, diciamo che il consenso elettorale non si regala ma discende dalla proposta e dalla pratica politica, ed oggi non ci può essere.
Decideremo al tempo opportuno in forma collettiva e individuale se indicare formazioni politiche, candidati, aggregazioni, ma il nostro obiettivo centrale è: suscitare nella società un movimento diffuso di vero cambiamento.
Alla frammentazione, all'individualismo, all'imbarbarimento della convivenza civile, di cui sono sollecitatori la destra politica e sociale, e corresponsabile la sinistra silenziosa o in cerca di aggettivazioni (inutili) della laicità: perché non capaci di promuovere politiche e strumenti efficaci, noi rispondiamo con una proposta concreta e agita:

a. Colleghiamo la nostra giusta battaglia per il riconoscimento pieno della nostra dignità e dell'uguaglianza delle persone lgbt e di parità di diritti, con quella delle donne contro la violenza, il machismo criminale, il maschilismo dominante nei poteri politici ed economici.

b. Denunciamo ogni tentativo di mettere in discussione la legge 194, che va ben oltre la volontà di riportare indietro le lancette della storia. Si vuole di nuovo colpevolizzare le donne, si intende con questa campagna colpire la rete dei consultori, la libera e responsabile sessualità.

c. Contrastiamo ogni forma di lesbofobia, omofobia, transfobia, che grazie al clima d'odio stanno dilagando nel paese, con continui episodi di discriminazione e violenze.

d. Raccogliamo le nostre energie e presenza territoriale sotto la bandiera della libertà per tutte e tutti, contrapposta alla libertà all'egoismo e all'arretratezza

e. Consapevoli che a rendere davvero liberi le lesbiche, i gay, le/i trans, (idem a sopra) le donne non sono solo le leggi, indispensabili, ma soprattutto la diffusione delle loro idee dei loro percorsi, dei loro vissuti in tutta la società.

f. Contrastiamo ogni forma di arretramento della laicità dello Stato e delle sue istituzioni

g. Ci impegniamo a sostegno di un articolato pacchetto di proposte, che preveda, oltre a quelle già citate, la modifica della legge 40 sulla fecondazione assistita, l'introduzione del testamento biologico, la promozione della ricerca e della sperimentazione scientifica, l'istituzione del divorzio breve, l'abolizione del meccanismo truffaldino di ripartizione dell'8 per mille, la cancellazione di tutti i privilegi fiscali, che per la sola chiesa cattolica ammontano complessivamente a 4 miliardi di euro, relativi alle attività commerciali includendo le strutture immobiliari ad esse dedicate.


Il popolo della laicità e delle libertà chiama tutta la società ad un nuova stagione di impegno per rendere finalmente libero e civile questo paese.
A questo obiettivo di diffusione maggiore delle nostre idee, di visibilità dei nostri vissuti lavoreremo d'ora in poi, con determinazione, confrontandoci sul piano culturale e sociale con l'intera società, senza alcuno steccato ideologico.
Liberi d'amare, di vivere i nostri affetti, di avere un nostro punto di vista, di proporre culture ed esperienze differenti, c'incamminiamo in un nuovo percorso per costruire dalla società una risposta popolare, che spazzi via il medioevo culturale e sociale in cui tentano di ricacciare, togliendoci spazi, democrazia, laicità, serenità sentimentale.

Chiediamo a tutte e tutti voi di sostenerci, di dare un segnale concreto e di partecipare alla giornata dell'indignazione civile LIBERAITALIA del 15 marzo 2008.

PROMOSSO DA:
Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno

Nessun commento: