martedì 25 marzo 2008

Yes, we can... perhaps



Dal blog di Pino Nicotri:

Un Veltrotero sarebbe meglio di un Veltrusconi.
Si possono infatti vincere le elezioni anche senza prostrarsi al clero che con l’equazione feto=bambino accusa di fatto tutte le donne che abortiscono di essere squallide assassine. Oltre alla laicità rischia di scricchiolare anche l’unità nazionale.


Dunque si possono vincere e rivincere le elezioni pur senza andare a farsi umiliare in Vaticano e anzi dicendo con calma ad alta voce che anche i vescovi devono rispettare la legge. Aggiungendo per buona misura che è ora di rivedere o abolire il Concordato col Vaticano, ultimo retaggio velenoso dei tre fascismi – quello italiano in orbace, quello tedesco in camicia bruna e croce uncinata, quello ultraclericale o cattolicissimo di Francisco Franco - che hanno deturpato a sangue l’Europa con vergogne incancellabili. Dunque le elezioni si possono vincere e rivincere senza pagare pedaggio alla Casa Bianca, e di conseguenza a Tel Aviv, riguardo la nuova guerra in Iraq, ultimo capitolo – per ora – della guerra al Medio Oriente che facciamo da 170 anni pur se con qualche breve pausa.
La Spagna ci ha dato un’altra lezione. Dico un’altra perché ce ne ha già date alcune, robuste. L’ex soffocante sagrestia d’Europa si è velocemente liberata dei cilici e delle nebbie da incenso mettendo in riga anche il clero. Ha concesso le mozze a gay e lesbiche. Non s’è macchiata di ridicolo e di disprezzo per le donne e gli uomini sterili vietando la fecondazione assistita extra-coniugale come invece ha fatto la nostra Roma succube d’Oltretevere. Ha fatto una riforma della Borsa che noi ce la sogniamo da una trentina d’anni. Sta facendo i conti con la propria memoria storica senza fare salamelecchi a nessuna Alessandra Mussolini e senza rincorrere neo fascismi più o meno ex alla Gianfranco Fini o Storace. Ha realizzato un regionalismo che ha portato i nostri ignoranti matricolati della Lega Nord a invocare il “modello Catalano” prima e dopo avere invocato altri modelli in eterna ansia scopiazzatoria e in attesa di vendersi a Berlusconi. E a proposito di Berlusconi la Spagna, gran terra di caballeros, non permetterebbe mai di trovarsi in casa e tanto meno nei dintorni della Zarzuela un Cavaliere dilagante come il nostro, a cavallo non tanto di una cavallo o di una scuderia quanto di una mandria. Una mandria di poteri e di interessi in perpetuo conflitto di interessi, che tutto avviluppano e obnubilano… o comprano alla Mastella&C.
Dunque le elezioni si possono vincere e rivincere senza dover imbarcare pesi morti cilicici alla Binetti e senza abbozzare condiscendenti e mansueti di fronte alla violenza non solo verbale dei Ferrara parassiti del pubblico danaro, erogato anche ai giornali che si spacciano per organi di inesistenti associazioni o raggruppamenti parlamentari. Le elezioni si possono vincere e rivincere senza doversi prostrare davanti alle enormità e alle bugie propagandate per il papa “rifiutato dalla Sapienza”, quando semmai c’è da dire ad alta voce che sono i papi – compreso questo - che sempre hanno rifiutato e ostacolato il sapere.
Un frequentatore di Aruotalibera ha commentato il chiaro profilarsi della bella vittoria di Zapatero con un post dalle seguenti parole: “Beati loro che hanno Zapatero”. Mah. Piuttosto direi beati loro che non hanno il Vaticano. E mi astengo dal dire beati loro che non sono italiani. La Spagna ha l’Opus Dei, minacciosa, potente ma comunque di alto livello. Noi abbiamo Comunione e Liberazione. Lor hanno Escrivà, “santo subito”. Noi abbiamo Formigoni, “quattrini pubblici subito” (a Comunione e Liberazione tramite i miliardi della spesa sanitaria della Regione Lombardia).
Veltroni forse è il meno peggio, però potremmo avere di molto meglio. Trovo strano, anzi deprecabile che il solito capo del governo e ministro degli Esteri del Vaticano, signor Bertone, insista a pretendere “rispetto per i cattolici” e a ricattare pubblicamente le coscienze dei politici cattolici senza che un Veltrotero gli dica che per avere rispetto si deve prima rispettare gli altri. Trovo deprecabile che personaggi come miss Cilicio, al secolo signora Binetti, e Savino Pezzotta rispondano sorridendo a 32 denti “Bertone può stare tranquillo” senza che nessun Veltrotero chieda conto di queste dichiarazioni di fedeltà e sottomissione a un altro Stato quale è il Vaticano, anziché magari dire che anche in Italia è ora di rivedere o abolire il Concordato. Anche perché il Vaticano utilizza i molti soldi che ne ricava per remare contro il carattere laico delle istituzioni italiane, il che significa né più e né meno nuotare contro le nostre libertà civili.
Questo insistere a dire che il feto è già un essere umano, un bambino, equivale a dire che sin dalla notte dei tempi le donne sono tutte assassine. E i padri mancati in modo consenziente sono tutti assassini. Tralasciamo che sarebbe quindi, stando a quanto lui stesso ci ha tenuto a rivelare, un assassino – per giunta triplice - anche il burbanzoso Ferrara. Il fatto è che gli assassini sono gente delinquenti. Della peggior specie. Come si permette il papa e il suo clero di dire che tutte le donne e gran parte di noi uomini siamo tutti assassini? Finché lo dice un fenomeno da baraccone come Ferrara, o i sub fenomeni da cilicio o da Pera, passi, “nun ce po’ fregà de meno”. Ma quando insistono a dirlo in coro il papa e i tutto il suo clero, cioè gente che gli assassini li mandava al rogo, c’è di che preoccuparsi. E reagire! Assassino semmai sarà infatti chi vieta l’uso del preservativo attizzando così le fiamme dell’inferno chiamato Aids, il cui girone più profondo è nell’Africa che peraltro razziamo e colonizziamo da sempre in mille modi, con i cinesi da qualche tempo volenterosi apprendisti delle nostre magie nere petrolifere.
In Africa l’Aids è ormai una vera e propria pandemia: se in Occidente ci vuole una media di 400 rapporti sessuali per rischiare di prendersi il virus HIV, in Africa mi dicono ne bastino appena 2. Una pandemia che semina morte e crea una sterminata scia di orfani e orfanelli, oltre che di feti che non ce la fanno a nascere. Questo è l’amore che hanno per i feti bambini presunti e per i bambini veri i non molto simpatici cialtroncelli alla Ferrara e gli ancor meno simpatici rappresentanti ufficiali di Dio e di Cristo in terra? Ma questo però, egregi signori, tutto è fuorché amore!
Se Bertone, Binetti e Pezzotta ci indicano la strada per il Vaticano, il portavoce della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, con una iniziativa fino ad oggi inedita ci tiene a indicarci quella per Tel Aviv. Ha infatti rilasciato un dichiarazione di voto per Veltroni e il PD provocata dalla sua soddisfazione che l’hanno fatta finita con “la sinistra nemica di Israele”. Non so se in realtà e in prospettiva sia più un nemico di Israele la sinistra di cui parla Pacifici o i filoisraeliani senza se e senza ma come lui. Durante gli ultimi otto giorni il mio blog è stato inondato di documenti sulla tragedia israelo-palestinese francamente sorprendenti, ignoti anche a me che pure mi interesso da qualche tempo della faccenda, che aiutano a capire come l’oltranzismo è nemico di tutti. Anche di Israele. E non è amico di nessuno. Neppure dell’Italia. Mi ha colpito soprattutto l’intervista al rabbino di Trieste, che da sola meriterebbe di essere il “pezzo” di una intera puntata del blog, cosa che avrei fatto di sicuro se non ci fosse stata la vittoria di Zapatero.
Per carità, ognuno è libero di fare il proprio gioco, siamo in democrazia e ci vogliamo restare, però mi chiedo – sulla scia di un breve ed efficace commento di un altro lettore, quanto può durare l’unità d’Italia se tutti guardano chi al Vaticano, chi alla Padania, chi a Tel Aviv e chi al Cairo – o meglio alla sua Università islamica - come ha purtroppo dimostrato il deprecabile annullamento dell’incontro a Roma tra una rappresentante del clero ebraico e un rappresentante del clero musulmano. Purtroppo, stando a un rapporto del ministero degli Interni, c’è anche chi guarda non tanto al Cairo quanto invece a La Mecca o a Riad e oltre…. Possibile che il Bel Paese debba avere sempre punti di riferimento diversi da Roma capitale d’Italia? “Franza o Spagna purché se magna”, poi Berlino, poi lo l’ambasciata di via Veneto o per i più potenti lo Studio Ovale e Oltretevere in contemporanea con “Ha da venì Baffone”.
Forse Veltroni è davvero il meno peggio. Ma un Veltrotero sarebbe meglio di un Veltrusconi. Perché non volere per noi e i nostri figli il meglio anziché solo il meno peggio?
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Già, perché?

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