Opera buffa in tre atti.
Atto primo:
Dire, 9 apr 08
OLIARI (GayLib) A CARFAGNA: AFFRONTI QUESTIONE COPPIE FATTO.
L'INVITO DELL'ASSOCIAZIONE OMOSESSUALE DI CENTRODESTRA.
Roma, 9 mag. - "La invitiamo sin d'ora a tenere aperta la 'Commissione per i Diritti e le pari opportunita' delle persone omosessuali' in forze al suo ministero, peraltro gia' mantenuta attiva dal suo predecessore, Stefania Prestigiacomo". Enrico Oliari, presidente dell'associazione GayLib, scrive al nuovo ministro delle Pari opportunita', Mara Carfagna.
Il nodo della lettera e' "il problema urgente, sentito anche dall'elettorato di destra, che riguarda la legislazione in materia di diritti e doveri delle persone e delle coppie omoaffettive italiane". Mai come in questa tornata elettorale, sottolinea Oliari, "l'affermazione delle forze laiche del centrodestra e' stata netta e indiscutibile. Pertanto- conclude- mai come questa volta riteniamo necessario e urgente aprire un confronto franco quanto sereno e produttivo col governo del Popolo della liberta'".
Alla Cortese Attenzione
MARA CARFAGNA
Ministro delle Pari Opportunità
Gentile Ministro;
Sono Enrico Oliari, presidente dell’associazione GayLib, unico gruppo gay nazionale di centrodestra. Le scrivo questa lettera aperta per portare alla Sua conoscenza e sottoporre alla Sua attenzione il problema urgente, sentito anche dall’elettorato di destra, che riguarda la legislazione in materia di diritti e doveri delle persone e delle coppie omoaffettive italiane.
Sono oltre undici anni che la nostra Associazione produce, in ambito nazionale e non solo, saggi di cultura e militanza praticamente inediti nella storia del movimento gay italiano.
Da oltre un decennio facciamo politica nel modo più serio, autentico e nobile della parola difendendo, in seno alle forze liberali di centrodestra, le istanze di quella gran parte di cittadini omosessuali, oltre il 35% di essi, che si identifica nell’area culturale oggi rappresentata dal Popolo della Libertà e che negli anni ha continuato a dare fiducia alle idee e all’azione del presidente Silvio Berlusconi.
Mai come in questa tornata elettorale, va detto, l’affermazione delle forze laiche del centrodestra è stata netta e indiscutibile. Pertanto mai come questa volta riteniamo necessario e urgente aprire un confronto franco quanto sereno e produttivo col Governo del Popolo della Libertà da oggi al servizio dell’intera nazione italiana.
Al riguardo, porgendo dunque a Lei e al suo staff i migliori auguri di buon lavoro, chiediamo con la presente, formalmente, un incontro tra Lei e la nostra Associazione, la quale si propone per essere autorevole referente presso il Governo delle istanze dell’intero movimento gay italiano.
Altresì la invitiamo sin d’ora, pronti a discuterne di persona, a tenere aperta la “Commissione per i Diritti e le Pari Opportunità delle persone omosessuali” in forze al suo ministero, peraltro già mantenuta attiva dal suo predecessore, Stefania Prestigiacomo.
A tal proposito, mi permetto di sottolinearglielo ulteriormente, mai come ora GayLib è pronta a entrare operativamente in un gruppo di lavoro a fianco al Governo espressione dei propri voti e della propria cultura liberale, di destra, per il buon governo del Paese, fornendo proposte alternative a quelle confuse della sinistra, rispettose dei nostri valori.
Confidando, dunque, nella sua preparazione, nella sua giovane età e nell’onestà intellettuale e politica che Le permettono da oggi di ricoprire un ruolo tanto delicato e decisivo per la maturazione della società italiana nei suoi più differenti strati, e in attesa di un cenno da parte sua le giungano i miei saluti più rispettosi.
Enrico Oliari, Presidente GayLib
(forze laaaiche???)
Atto secondo:
Il Corriere della Sera, 19 mag 08 (via GayLib)
«Gay Pride, niente patrocinio».
Carfagna: per il governo gli omosessuali non sono discriminati. Si prepara un forte scontro politico.
Il ministro: cortei inutili, non condivido il riconoscimento ufficiale delle coppie.
Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità, non esita: «Il patrocinio al Gay Pride? Non sono orientata a darlo. Non servono, i Gay Pride». Ne sono stati organizzati ben cinque quest'anno di Gay Pride e per quello nazionale (ci sarà il 28 giugno a Bologna) la richiesta ufficiale di patrocinio approderà oggi sulla scrivania di Mara Carfagna. Inutilmente.
Il nuovo ministro per le Pari opportunità non ne vuole sapere delle manifestazioni degli omosessuali: «Hanno obiettivi che non condivido. Io sono pronta ad occuparmi di contrasto alle forme di discriminazione e di violenza. Sono pronta a dare patrocini a seminari e convegni che si occupano di questi problemi». E invece, i Gay Pride, che obiettivo hanno? «Penso che l'unico obiettivo dei Gay Pride sia quello di arrivare al riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, magari equiparate ai matrimoni. E su questo certo non posso esser d'accordo ».
I primi due cortei del Gay Pride ci saranno a Roma e a Milano in contemporanea il 7 giugno e per questi gli organizzatori stanno cercando patrocini locali e non del ministero. Ma Mara Carfagna è stata invitata a partecipare un po' a tutti quanti i cortei. Ovviamente non andrà a nessuno.
«Io credo che l'omosessualità non sia più un problema. Perlomeno così come ce lo vorrebbero far credere gli organizzatori di queste manifestazioni. Sono sepolti i tempi in cui gli omosessuali venivano dichiarati malati di mente. Oggi l'integrazione nella società esiste. Sono pronta a ricredermi. Ma qualcuno me lo deve dimostrare».
È convinta il ministro Carfagna: «Sono pronta ad agire su casi concreti e reali. Qualcuno che mi venga a dire che un omosessuale non è stato assunto per via della sua tendenza. O che sempre per tendenze sessuali venga negato un affitto o qualsiasi altro diritto. Allora sì che intervengo».
Parla anche dei suoi amici il ministro Carfagna: «Sì, i miei amici omosessuali non mi dipingono una realtà così tetra per gli omosessuali del nostro Paese. Per questo, invece, sono pronta a sollecitare il nostro ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite perché si faccia portavoce della richiesta della depenalizzazione universale dell'omosessualità».
Non è, dunque, orientata ad occuparsi dei gay nostrani Mara Carfagna. Nemmeno di quella commissione per i diritti dei gay, delle lesbiche e dei transgender che pure alberga proprio dentro il suo ministero.
«Non ho ancora preso bene visione di cosa sia e a cosa possa servire», dice. E poi spiega: «La verità è che una volta verificato a cosa serve credo che la userò per occuparmi anche di altro. Ci sono molti problemi di Pari opportunità. Un esempio? Nei luoghi di lavoro ancora oggi le donne guadagnano il 30% in meno dei loro colleghi pari grado. E questo è o non è un problema serio?».
Non soltanto gay. «Disabili. Anziani. Bambini: ce ne è di problemi di pari opportunità nel nostro Paese», rilancia il ministro Carfagna. E spiega: le associazioni nazionali dei gay dicono che in due anni ci sono stati 12 casi di vittime di violenza omosessuale? Ma hanno presente i dati della violenza e della molestia sessuale sulle donne? Almeno 6-7 milioni ogni anno
Atto terzo:
Oliari, GayLib: “Carfagna contraria al riconoscimento delle coppie gay? Allora era meglio la Mussolini”
“Sono stupito dell’annunciata e pregiudiziale chiusura del Ministro Mara Carfagna al riconoscimento dei diritti e dei doveri delle coppie omosessuali, cosa che rappresenterebbe la prima libertà negata di quel Popolo delle Libertà pure sostenuto centinaia di migliaia di gay”. Lo afferma Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centro-destra), il quale sostiene che “Recentemente Alessandra Mussolini aveva dimostrato assai più lungimiranza politica inserendo nel suo ‘governo penombra’ un omosessuale per le Pari Opportunità, segno che i tempi sono maturi per affrontare sobriamente la questione anche in un’Italia che se ne infischia delle Risoluzioni del Parlamento di Strasburgo e che in materia di diritti civili delle persone omosessuali è stata superata persino dalla Colombia e dal Sud Africa”.
“Noi di GayLib - conclude la nota – abbiamo pronte le nostre proposte alternative al mondo culturale ed al movimento omosessuale di sinistra ed in particolare il Riconoscimento delle Unioni Omoaffettive; mi auguro che il Governo, forte di una ritrovata laicità, sappia seguire fino in fondo la via del liberalismo: non è negando un diritto che se ne conserva un altro”.
Finale, sipario.
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