venerdì 6 giugno 2008

Whites only



Apartheid: autobus, anticamera dell'espulsione. Rastrellamenti, soggetti pericolosi e la morale pubblica.
dal blog Femminismo a sud.

Saprete tutt* che è in corso un dibattito abbastanza deprimente sulla questione del reato di immigrazione clandestina. L'aggiornamento sta al fatto che stanno definendo per legge chi è un soggetto pericoloso e dunque da espellere e chi no: le prostitute starebbero nella prima categoria, al pari degli sfruttatori e di chi compie traffici illeciti. Anzi si dice di più: secondo la proposta, deve essere considerato soggetto pericoloso per "sicurezza" e "moralità" chi vive "del provento della propria prostituzione e venga colto nel palese esercizio di detta attività". Ritorna dunque il fantasma della offesa alla morale pubblica che decapita prostitute, gay senza giacca e cravatta al pride e donne che fanno sesso senza fini riproduttivi.

Circa le sex workers è comunque da capire in che senso siano pericolose la "sicurezza" e per chi o cosa. In una nazione in cui la prostituzione non è un reato c'e' da sapere se questa sterzata serva a cominciare a mettere alla sbarra tutte le sex workers o se invece c'e' la conferma di una ulteriore legge razziale che classifica la gravità delle azioni in modo diverso se a compierle sono persone straniere o italiane. Insomma: una sex workers italiana è un soggetto pericoloso? Lo è solo quella straniera? Quale sarebbe la differenza? Forse che la prestazione sessuale assume un livello di pericolosità differente se ad elargirla è una straniera? E quali saranno i segnali piazzati in strada: "Qui prostitute pericolose"? Ma, pericolose in che senso?

Nel frattempo sulla pelle delle persone avviene un'altra cosa gravissima che è partita da Milano, accaduta anche a Bologna e ora denunciata a Torino. Vigili e polizia pattugliano gli autobus per selezionare i passeggeri buoni e quelli cattivi. Cercano stranieri, li trovano, rastrellano e li deportano nei cpt. Io continuo a definirlo apartheid. Voi come lo chiamereste? Solo oggi sappiamo che una ragazzina marocchina di quattordici anni è stata stuprata da un italiano, ma lui non lo deporterà nessuno. Ecco il comunicato dell'associazione Almaterra che denuncia quanto accaduto su un autobus...

(seguito e links qui)

Nessun commento: