17/10/2006 - Il Messaggero
http://www.arcigaymilano.org/stampa/dosart.asp?ID=27480
Udine - "Abbiamo paura e da stanotte usciremo dal bar con apprensione. Siamo preoccupati, per noi ma anche per i nostri clienti. L'augurio è che si tratti di una bravata, ma certo non fa piacere trovare quelle scritte. Il messaggio è molto brutto". Questo il commento di uno dei due soci del locale, ritrovo abituale di gay e lesbiche, che nella notte tra venerdì e sabato è stato preso di mira da ignoti i quali, armati di bomboletta, hanno imbrattato il marciapiede, le vetrine e le insegne dell'ambiente con scritte omofobe. I primi a notarle, ieri mattina presto, sono stati i vicini che subito hanno provveduto a chiamare i titolari del bar. "Appena mi hanno avvisato sono corso al locale - dice ancora il gestore - e mi sono trovato di fronte a uno spettacolo poco edificante: la scritta più grande sul marciapiede diceva "Gay al rogo", poi c'erano svastiche e altre scritte offensive. E' la prima volta che ci capita di ricevere minacce di questo tipo. Proprio alcuni giorni fa abbiamo festeggiato il primo anno di apertura del locale che tra l'altro non è frequentato solamente da gay e lesbiche, ma anche da eterosessuali". Dopo aver controllato di non aver subito altri danni, i titolari hanno provveduto a cancellare le scritte (anche perché alcuni passanti si erano lamentati), ma solamente dopo averle fotografate. L'intenzione è infatti quella di sporgere denuncia contro ignoti in Procura. L'appello rivolto alle forze dell'ordine è invece quello di aumentare i controlli. Interessato dell'accaduto, il consigliere comunale e membro dell'Arcigay, Enrico Pizza, ha inoltre chiesto al pronto intervento della polizia municipale di conservare le cassette delle videocamere della zona che potrebbero aver registrato i fatti, avvenuti dopo la chiusura del locale sabato mattina intorno alle 3. "Proprio sabato - ricorda Pizza - abbiamo fatto una manifestazione di solidarietà con gli immigrati regolari che vivono a Udine. Lunedì sera in consiglio abbiamo visto dei militanti di destra tra il pubblico, con ben ostentati i loro simboli sulle giacche. Non è che l'episodio di stanotte - si domanda Pizza - si inserisce in un innalzarsi dell'intolleranza in città, magari tra le frange estreme e i balordi che le circondano?". I presidenti delle associazioni Arcigay-Arcilesbica di Udine, rispettivamente Daniele Brosolo ed Eva Dose hanno voluto esprimere preoccupazione per questi episodi che - spiegano - "richiamano alla memoria il precedente del banchetto dell'associazione devastato - unico tra i tanti - a Friulidoc nel 2005". Secondo Brosolo e Dose "non si tratta di un semplice atto vandalico perché l'episodio si inserisce in una scia di odio crescente verso i gay". Particolarmente grave, a parere di Arcigay e Arcilesbica, il richiamo al nazismo tramite le svastiche. Nemmeno due anni fa l'Arcigay aveva infatti organizzato una mostra in Sala Ajace per ricordare lo sterminio nazifascista delle persone omosessuali. L'auspicio dei titolari però, è che si sia trattato di una bravata frutto soprattutto dell'ignoranza al punto che stasera nel locale è prevista una festa di solidarietà alla quale - assicurano - "oltre ai nostri clienti abituali sono invitati anche gli autori del gesto che, anziché operare di notte e di nascosto, potrebbero venire a conoscere direttamente le persone che offendono".
31/10/2006 - piacenza night - Giacomo Cellottini
http://www.arcigaymilano.org/stampa/dosart.asp?ID=27564
Piacenza - Arrestato per l’aggressione di tre omosessuali un trentenne egiziano, già noto alle forze dell’ordine per episodi di rapina e sequestro di persona. Fingendosi gay, l’uomo pubblicava inserzioni erotiche su un giornale di Piacenza, nelle quali si diceva disponibile a incontri piccanti. Ma una volta arrivato nel luogo dell’appuntamento, rivelava le sue vere intenzioni. A colpi di mazza da baseball veniva sfasciata l’auto della vittima, che in qualche istante si ritrovava a terra, legata mani e piedi, pestata a sangue, a calci e pugni. Feroci aggressioni a scopo di rapina avvenute a due passi dalla città. E’ accaduto tre volte negli ultimi quindici giorni e per tre volte le vittime erano piacentine: un padre di famiglia, un imprenditore e un impiegato. Tradito dalle telecamere a circuito chiuso di una banca, l’uomo si trova ora nel carcere di Lodi.
11/11/2006 - Il Mattino - Napoli (08/12/2006)
http://www.arcigaynapoli.org/documenti/081206_mattino.pdf
Erano circa in venti, un branco vero e proprio. Ragazzi poco più che ventenni, ma anche qualche donna, ed erano lì in strada a presidiare il quartiere: in gruppo si sono scagliati contro quattro ragazzi di età compresa tra i venti e i trent'anni, «colpevoli» ai loro occhi di rappresentare il diverso. Così sono stati pestati quattro omosessuali, mentre andavano in discoteca...
«Un branco di venti persone — spiega Salvatore Simoli — c'erano anche donne e alcuni minorenni. Hanno visto i quattro ragazzi scendere da un autobus e provare a raggiungere la discoteca, dove quella sera era in corso un party per gay. Hanno capito che erano omosessuali e hanno rivolto loro parole cariche di odio, di disprezzo, che fanno male più delle botte incassate. Hanno detto: "Andate via da questo quartiere, omosessuali di m...", e giù con calci e pugni»...
04/12/2006 - Il Giorno
http://www.arcigaymilano.org/stampa/dosart.asp?ID=27732
Brescia - È stato picchiato duramente da alcuni uomini che gli si sono avvicinati all’improvviso mentre si trovava nella zona del ponte sul Mella, vicino a un locale frequentato per lo più da uomini e donne omosessuali. Il motivo per cui è stato preso di mira, ha spiegato la vittima, è il suo essere gay, cosa non gradita a qualcuno che ha deciso di prenderlo a pugni in faccia finché non gli ha rotto il setto nasale per poi lasciarlo sul ciglio della strada. La vittima dell’aggressione ha 38 anni, ieri si è presentato dolorante all’Ospedale Civile di Brescia dove è stato medicato dagli operatori del pronto soccorso. Ne avrà per 15 giorni. Quella accaduta l’altra notte non è la prima aggressione ai danni di un gay avvenuta in città. Anche in una parte della zona industriale nei mesi scorsi coppie appartate sono state insultate e picchiate da altri ragazzi.
22/04/2007 - La Provincia Pavese
http://www.gaynews.it/view.php?ID=73457
PAVIA. Picchiato da un gruppo di persone che non condividevano i suoi gusti sessuali. E’ accaduto l’altra sera nel luogo degli appuntamenti “proibiti”, il Canarazzo, a pochi metri dalle rive del Ticino. L’uomo, un 63enne residente a Milano, si trovava nella piccola insenatura costeggiata dal nastro di asfalto quando è stato aggredito da alcune persone.
...
Si trovava nella zona forse per un appuntamento. Ma non ha fatto i conti con il rischio. Un gruppo di persone lo ha malmenato e pestato, costringendolo a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. L’uomo ha dato l’allarme e sul posto è intervenuta una volante della polizia, che ha raccolto la denuncia dell’aggredito.
(segue)
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