1 - BUTTIGLIONE: NUOVA INQUISIZIONE CONTRO COLORO CHE RITENGONO CHE L'OMOSESSUALITA' POSSA ESSERE UN DISORDINE MORALE.
Norme anti omofobia? Sono forzature in Dl. I senatori votino secondo coscienza, non per disciplina di partito.
(DIRE) Roma, 6 dic. - "Il governo tenta di creare una polizia delle idee ed una nuova inquisizione contro coloro che ritengono che l'omosessualità possa essere un disordine morale". A dirlo è il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, riferendosi alle norme contro le discriminazioni di genere e orientamento sessuale che rientrano nel maxi emendamento presentato dal governo al decreto sicurezza e invitando "tutti i senatori a privilegiare la coscienza sulla disciplina di partito". Per Buttiglione, "il risultato di questa polizia delle idee sarebbe quello di poter portare davanti al tribunale e condannare fino a 3 anni di reclusione qualunque parroco che legga e commenti cio' che, per esempio, dice San Paolo sulla omosessualita'. Vogliamo mandare in galera San Paolo?".
Il presidente dell'Udc, specifica: "Naturalmente nessuno più di noi è contrario ad ogni forma di persecuzione degli omosessuali. Riteniamo però che essi debbano essere protetti dalle stesse leggi che proteggono tutti i cittadini e che si debba rispettare il diritto di ognuno di dare in materia di comportamento sessuale i giudizi morali che la sua coscienza gli detta".
2 - BINETTI MINACCIA: «SONO GLI OMOSESSUALI A DISCRIMINARE ME».
«La prossima volta non sarò sola, saremo in tre»
lunedì 10 dicembre 2007
Nel giorno in cui l'Avvenire commenta che la scelta di Paola Binetti di non votare la fiducia al Governo sul dl sicurezza, giovedì scorso al Senato, «appare come l’occasione, forse non cercata ma inesorabile, nella quale le decisioni prese assumeranno il valore di un precedente», e si bollano come improbabili le affermazioni di Anna Finocchiaro, una sorta di «messa al bando per eresia», la senatrice teodem annuncia dalle colonne di Libero che «la prossima volta non sarò sola, sono sicura che saremo in tre» a non votare le fiducia. Lei più i suoi colleghi Bobba e Baio Dossi. Quanto alla richiesta di Benedino di uscire dal partito, ribatte: «Sono io la vittima del sistema, sono gli omosessuali a discriminare me». Poi, in una nota dettata alle agenzie ieri ha corretto il tiro: «Ferma restando la mia contrarietà all’emendamento inserito nel dl sicurezza tengo a ribadire che la mia piena fiducia al governo Prodi resta inalterata».
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Ritengo anzitutto, e non da oggi, che l'attività di politico -specie se uomo/donna di Governo- e la appartenenza ad una qualunque religione siano cose assolutamente inconciliabili, non si può servire lo Stato e una qualunque chiesa contemporaneamente, e questo per la natura assolutista che è insita in qualsiasi credo quando 'obbliga' a convertire e a imporre la propria dottrina a tutti, credenti e non, anche servendosi dell'attività di legislatore.
Questi due signori, che sono -di fatto- alle dirette dipendenze della gigantesca loggia massonica vaticana, ne sono l'ennesima dimostrazione.
Ma la cosa più irritante è la naturalezza con la quale vengono sostenute le tesi razziste cattoliche, nel caso di Buttiglione, e l'insopportabile vittimismo beffardo di chi oltre a questo cerca di farsi oggetto di 'discriminazione' (tsé), oltre che potenziale carnefice. Nauseante.
Anche se la norma inserita nel dl sulla sicurezza e votata in Senato fosse inapplicabile, come sostengono alcuni anche nel movimento gay, credo sia di fondamentale importanza approvarla adesso così com'é (ed eventualmente modificarla in un secondo momento), perché è del tutto evidente che stralciarla adesso significa perderla per sempre in qualunque forma, vista la estrema fragilità di questo Governo che oggi c'é e domani chissà (e dopodomani ne verrebbe uno mille volte peggiore, dal punto di vista dei diritti civili), e visto il grande potere di ricatto che ha la componente teodem al suo interno.
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