E' arrivata una precisazione sulla triste vicenda di
Loredana da parte dell'Arcigay, che era stata tirata in ballo dai familiari della 'vittima'.
Di seguito anche un comunicato della Associazione Crisalide - Azione Trans, nel cui sito appaiono altri contributi.
Addio, Loredana
Patanè: "l'abbiamo aiutata, ma il Paese è indifferente". Arcigay respinge le accuse di essersi disinteressata della 16enne transgender morta suicida in una comunità di Marina di Palma di Montechiaro.
"E' assolutamente non vero che non ci siamo occupati della vicenda", dice il presidente regionale di Arcigay, Paolo Patanè.
"La sua - spiega - era una situazione difficile: si era scontrata col padre che aveva aggredito, tanto da provocare l'emissione di un provvedimento di allontanamento, il fratello non l'accettava e non frequentava più la scuola a causa del comportamento tenuto dai compagni".
Cosi', Patanè tiene a sottolineare alcune cose: "Primo, ci siamo occupati di Loredana. Secondo, bisogna
ricordare che il caso non era affidato all'Arcigay, ma ai servizi sociali che, poi, si sono rivolti a noi allo scopo di trovare una struttura idonea. E abbiamo lavorato molto per questo obiettivo".
Il problema vero, spiega, "è che non esistono in tutto il territorio nazionale delle comunità specifiche, percorsi di inserimento e finanziamenti messi in campo dalle istituzioni a favore di soggetti con diverse identità di genere, per giunta minori e con situazioni complicate alle spalle".
Un Paese impreparato dunque, ma non solo: "Questo caso è un duro atto d'accusa verso la colpevole
indifferenza sociale, della politica innanzitutto, riguardo questo tema, come dimostra anche il dibattito di questi giorni".
Aggiunge Patanè che molte comunita' "non si sono sentite di accogliere una situazione cosi' complessa, non so se per inadeguatezza o anche per pregiudizio. Resta il fatto che l'unica soluzione soddisfacente e' stata quella di Palma di Montechiaro, presso la Comunità per minori Alice, che presentava un contesto accogliente, con un personale particolarmente sensibile e dove tutti chiamavano il ragazzo Loredana, dando un segnale.
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LO SCEMPIO DI NATALE
Addio Loredana, ai tuoi 16 anni e i tuoi sogni infranti.
Ancora una volta dobbiamo piangere una scomparsa di una persona transgender in Italia. Di SEDICI ANNI soltanto. Si tratta questa volta di un suicidio e potremmo non pensare alla transfobia, ma sarà sufficiente leggere l'articolo che ieri Repubblica.it ha dedicato al tragico fatto, per comprendere che a volte i suicidi sono tali solo "tecnicamente", "giuridicamente" (forse... c'è un'inchiesta aperta), ma sono anch'essi sostanzialmente omicidi. L'induzione al suicidio è omicidio e certamente un Tribunale dovrà valutare se le esperienze che ha dovuto vivere Loredana non possano configurarsi come tali.
Non resteremo solo alla finestra per questo fatto o cercheremo di non farlo se non saremo "espulsi" da Tribunali, media, ecc.
Peraltro questo sito ha abbastanza contatti perché la notizia sia data e comunicata e diffusa anche in ambito transgender.
Nelle pagine interne il comunicato stampa di Arcigay Articolo 3 di Palermo e l'articolo di Repubblica.it, che pubblichiamo entrambi senza commenti. Palermo è lontana dalle nostre sedi e pertanto ci vorrà un poco di tempo per conoscere al meglio i dolorosi fatti. Quindi per ora solo l'informazione che ci è giunta e il nostro profondo cordoglio per Loredana.
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Resta la tristezza di constatare la terribile arretratezza culturale di questo povero paese, la quale, al netto del 'qualunquismo' -facile accusa- di fatto provoca vittime. In concreto.
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