giovedì 24 gennaio 2008

La parola agli psichiatri (finalmente!)



Sul caso delle cure psicologiche per i gay, dopo la presa di distanza degli psicologi arriva quella degli psichiatri. Grillini adesso attende quella definitiva del ministro della Sanità, ma ahimé, il governo è moribondo... non arriverà mai.

ON. GRILLINI. TERAPIE AI GAY. L'ORDINE DEI MEDICI SMENTISCE LA SENATRICE BINETTI
Ora si pronunci il Ministero della Sanità
mercoledì 23 gennaio 2008 , di Franco Grillini (da Gaynews)

Esprimo soddisfazione per il pronunciamento, raccolto in un'inchiesta di Stefano Bolognini in uscita sul mensile gay "Pride" del febbraio prossimo, dell'Ordine dei medici sulle terapie riparative, quelle che vorrebbero "convertire" gli omosessuali in eterosessuali.
In particolare lo psichiatra Elvezio Pirfo, referente per l'Albo degli Psicoterapeuti dell’Ordine dei Medici di Torino, che sull'argomento si è confrontato con il presidente dell'ordine dei medici, Amedeo Bianco, e parla in nome e per contro, dello stesso ha dichiarato: "Gli psichiatri non possono curare qualcosa che non ritengono una malattia. Il nostro manuale diagnostico, il DSM 4°, non contiene l'omosessualità tra le malattie. E' stata cancellata nel DSM 3, da molti anni ormai. Come può un medico a curare qualcosa che non è una malattia?
Possiamo intervenire quando l'omosessualità, e succede, comporta, nello sviluppo evolutivo, un elemento di turbativa del vissuto del soggetto, ma non curiamo l'omosessualità, ma il disturbo reattivo che della persona mi porta.
Non ripariamo proprio niente, e nemmeno possiamo entrare nel merito delle terapie riparative, senza accordarci su di un inquadramento morale. E' falso ciò che alcuni hanno dichiarato ai giornali che l'omosessualità è tra i disturbi del comportamento".

Tra coloro che hanno dichiarato che l'omosessualità è un disturbo, anche la neuropsichiatra teodem Senatrice Binetti, che aveva dichiarato a "La Stampa": "noi specialisti continuiamo a collocare l'omosessualità tra i disturbi del comportamento sessuale".
La smentita inequivocabile dell'Ordine dei medici segue quella degli psicologi e sarebbe bene che gli Ordini stessi mettessero sotto inchiesta quegli "specialisti", come la Binetti, che in nome di una fede religiosa continuano a non seguire il Codice deontologico.
Sulle terapie riparative ho presentato un'interrogazione al Ministro Livia Turco nella quale chiedo una condanna ufficialmente delle stesse, un documento ufficiale che ribadisca che l'omosessualità non è una patologia e un'indagine Ministeriale che verifichi la diffusione del fenomeno e denunci ai rispettivi ordini psichiatri e psicologi che, offrendo le terapie riparative, non seguono il codice deontologico.

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