(credit immagine: timoratidellosbocco.blogspot.com)
Questo blog sta subendo una sorta di mutazione genetica: alla documentazione sull'omofobia e sulle "diversità" in genere si sta affiancando sempre di più un sostegno alla causa della laicità. Che questo non sorprenda, in fondo la maggior parte delle discriminazioni, dell'astio razzista, maschilista e omofobo -e non solo- che sta crescendo in occidente è dovuto alla religione. Nessuno chiede l'abolizione delle religioni, Stalin è morto e sepolto, ma che le religioni stiano al loro posto, questo si, assolutamente; sento aria di mobilitazione e sono contento, molto contento.
Da No God un pezzo di Tiziana Ficacci che suona come musica alle mie orecchie:
Laici, svegliatevi!
La reazione equilibrata ma dura delle comunità ebraiche alle pretese del Papa Re di riconoscere solo in lui e nella sua chiesa la verità assoluta dimostra un orgoglio della propria storia, cultura e identità e un coraggio intellettuale di cui come NO GOD siamo ammirati. Invece i laici italiani non riescono a dare alcun segno unitario di reazione di fronte della pretesa di Ratzinger (e dei suoi zuavi pontifici che siedono e siederanno in Parlamento) di affermare anche in ambito politico la supremazia della sua verità. E proprio questa incapacità di organizzare una Resistenza Laica contro la deriva clericale che travolge la società e le Istituzioni è al centro del commento odierno di Tiziana Ficacci.
7/2/08 – E’ uno strano dolore morire di nostalgia per qualcosa che non vedrai mai (oppure, l’incomprensibile timidezza dei laici)
La nostra democrazia è afflitta da un mosaico di problemi, ma al momento la tessera della laicità sembra smarrita.
L’arroganza della gerarchia ecclesiastica, che è sfociata nella richiesta di solidarietà all’Angelus riparatore dopo lo schiaffo della Sapienza, e il crescendo che ne è scaturito nei giorni successivi, vita e morte ma anche i media megafono del materialismo, è stato di una tale violenza che ha suscitato disappunto persino in qualche alto prelato.
Il complesso di superiorità della chiesa romana viaggia però su una autostrada deserta considerata la timidezza dei laici, che con il loro asservimento indeboliscono le nostre ragioni. I politicanti italiani che interrogati dichiarano di non essere credenti, di non avere il dono della fede e bla e bla, poi accorrono a testimoniare affetto al santo padre, se sono ministro della ricerca non rampognano un rettore che chiama cattivi maestri i suoi professori nel timore di finire all’inferno, se sono ministro della salute accettano di discettare su feti, embrioni, vita con minoranze sparute di fanatici invasati ai quali fanno da megafono, se sono Bertinotti donano alla parrocchia romana di Tor Tre Teste un campo di calcio del costo di 40mila e 200 euro. L’orribile premessa “certo che il papa può parlare”, richiama alla mente quanto affermava Guido Calogero, maestro del liberalsocialismo, che diceva “i laici che non sanno contrastare il complesso di superiorità dei cattolici, diminuiscono anche l’efficacia della propria battaglia ideale e politica… la loro modestia davanti alle fedi, sminuisce il principio di laicità, l’unico che possiede quella compiuta universalità e assolutezza che le fedi pretendono di avere per se stesse”. Nell’impostazione ruiniana le battaglie politico-culturali della chiesa vengono portate avanti con la “nuova fazione laica”. Nessun imbarazzo colpì gli esaltati organizzatori del Family Day accogliendo i leader separati divorziati mignottari zoccole ecc. ecc., purché disposti a portare avanti le loro faziosità senza il peso di dovercisi adeguare. Ben poca cosa risulta la nostra compassione davanti alle morti sul lavoro, alle vittime civili del terrorismo, alle sofferenze dei malati, alla povertà, di fronte a chi ci oppone il dolore per chi non è mai neanche nato. In questo triste silenzio laico, quasi sorprende la risposta che i rabbini italiani hanno dato a proposito della nuova preghiera per il venerdì santo. Rav Riccardo Di Segni ha parlato di “grave regressione che pone un ostacolo fondamentale alla prosecuzione del rapporto tra ebrei e cristiani facendo riemergere in forma esplicita quella finalità della conversione dell’interlocutore”. Questa volta gli ebrei (ri)torneranno sul rogo in compagnia dei professori? Noi di Nogod abbiamo già i piedi bollenti.
Tiziana Ficacci
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