Quelli di No God leggono spesso Famiglia Cristiana, e ne traggono sempre nuovi spunti di indignazione visto che i paolini hanno delle idee diciamo singolari su come andrebbe il mondo senza la religione e la Chiesa. Io personalmente eviterei di andare così spesso a curiosare là dentro (ma cosa ci possiamo aspettare da costoro, se non i soliti deliri di onnipotenza e onniscenza?), ma quando mi capita di farlo in effetti mi viene -alternativamente- da ridere e da piangere.
L'ultima sparata dei paolini di Famiglia Cristiana è una neanche tanto innovativa critica dell'ateismo, in uno scambio di lettere tra un lettore (prete) e l'editorialista (prete), secondo la quale chi non crede in Dio deve necessariamente credere in qualche altra cosa, e ovviamente quest'altra cosa è l'astrologia, e/o la superstizione in generale.
Sfugge, ai colti sacerdoti paolini -quelli che nella Chiesa hanno in pratica il controllo, e il mandato, dell'informazione e della propaganda cattolica- che tolta una divinità non necessariamente se ne deve aggiungere un'altra al suo posto, che così in effetti non cambierebbe niente. Ma anche se fosse, dovrebbero poi spiegarci perché credere in un Dio nato da una donna vergine e resuscitato dopo tre giorni dalla morte clinica sia meglio che credere all'influenza di stelle e pianeti sul corso della nostra vita. Intendiamoci, io ho il massimo rispetto per chi crede, ma il rispetto di solito esige in cambio l'onestà intelletuale o almeno altrettanto rispetto. Dire queste banalità sull'ateismo e sugli atei equivale a insultare la loro intelligenza. Ovvio che dell'ateismo non sanno niente, e ovvio che è del tutto inutile tentare di spiegare; ma forse, in fondo, non è neanche il caso di fargliene una colpa: il loro "pensare", che tutto può essere tranne che libero, è frutto di due millenni di propaganda, di una cosa a metà tra il lavaggio del cervello e il terrorismo psicologico.
Ci vuole comprensione...
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