Da contrapporre alla misera visione di quei cattolici sicuri che al posto di Dio l'ateo debba mettere per forza qualche altra divinità o superstizione, come sostengono a Famiglia Cristiana, si possono portare questi due semplici ma esemplari articoletti di Patrizio Dimitri (docente di Genetica alla Sapienza, pensate che interessantissimo incontro s'é perso il suasantità... fuggitivo, e tutti noi) e Maurizio Marsico. Da EPolis.
I tele-guardoni del XXI secolo
di Patrizio Dimitri
La cultura scientifica in Italia ha avuto storicamente una posizione di inferiorità rispetto a quella umanistica, una sorta di Cenerentola del sapere. I giornalisti poi, ci mettono un bel carico da undici. Di solito se parlano o scrivono di scienza, invece di informare privilegiano lo scoop, gonfiano le notizie, le rendono grottesche, contribuendo ad alimentare dubbi e pregiudizi nei confronti del mondo scientifico.
Niente paura, questo è il paese dove l’oroscopo ha una presenza massiccia e quotidiana su radio, tv e giornali. È il paese dove maghi, veggenti e fachiri hanno abbandonato i circhi, colonizzando le tv come
ospiti fissi, applauditi e ben pagati, oppure come dispensatori di costosi e ingannevoli rimedi per la felicità. È il paese dove tutti sanno tutto di astrologia, chiromanzia e ching, ma solo pochi conoscono
le categorie principali dei gruppi sanguigni umani. Senza volermi addentrare in interpretazioni storico-antropologiche che non mi competono, mi limito a riportare che l’arretratezza della cultura scientifica, secondo alcuni, sarebbe in parte da ricondurre a Benedetto Croce, che assegnava alla Scienza un ruolo marginale nella comprensione del mondo e che avrebbe ispirato la famosa riforma della scuola di Giovanni Gentile. Scriveva Croce: "Il procedimento scientifico di tipo empirico ... non
ha capacità di cogliere l’essenza delle cose". Una visione molto simile a quella di Benedetto XVI. Non so se la scarsa diffusione della scienza dipenda da Croce o dalla Santa Sede, sta di fatto che l’analfabetismo scientifico in Italia è dilagante e ha contribuito alla proliferazione di ogni sorta di superstizione, razzismo e intolleranza. Perché se conoscessimo meglio la nostra intima biologia, il nostro funzionamento di esseri umani, capiremmo che non siamo diversi da quelli che di solito discriminiamo, anche solo per il colore della pelle. Ironia della sorte, tra la cultura umanistica e quella scientifica, oggi sembra prevalere un terzo incomodo: la sottocultura televisiva. Intere famiglie si abbrutiscono per ore davanti a spettacoli demenziali dove appaiono false realtà, parole vuote, corpi e intimità mutanti, merce avariata a disposizione della morbosità dei nuovi tele-guardoni domestici del XXI secolo.
Ci mancavano quei ginecologi in crisi mistica
La cultura scientifica in Italia ha avuto storicamente una posizione di inferiorità rispetto a quella umanistica, una sorta di Cenerentola del sapere. I giornalisti poi, ci mettono un bel carico da undici. Di solito se parlano o scrivono di scienza, invece di informare privilegiano lo scoop, gonfiano le notizie, le rendono grottesche, contribuendo ad alimentare dubbi e pregiudizi nei confronti del mondo scientifico.
Niente paura, questo è il paese dove l’oroscopo ha una presenza massiccia e quotidiana su radio, tv e giornali. È il paese dove maghi, veggenti e fachiri hanno abbandonato i circhi, colonizzando le tv come
ospiti fissi, applauditi e ben pagati, oppure come dispensatori di costosi e ingannevoli rimedi per la felicità. È il paese dove tutti sanno tutto di astrologia, chiromanzia e ching, ma solo pochi conoscono
le categorie principali dei gruppi sanguigni umani. Senza volermi addentrare in interpretazioni storico-antropologiche che non mi competono, mi limito a riportare che l’arretratezza della cultura scientifica, secondo alcuni, sarebbe in parte da ricondurre a Benedetto Croce, che assegnava alla Scienza un ruolo marginale nella comprensione del mondo e che avrebbe ispirato la famosa riforma della scuola di Giovanni Gentile. Scriveva Croce: "Il procedimento scientifico di tipo empirico ... non
ha capacità di cogliere l’essenza delle cose". Una visione molto simile a quella di Benedetto XVI. Non so se la scarsa diffusione della scienza dipenda da Croce o dalla Santa Sede, sta di fatto che l’analfabetismo scientifico in Italia è dilagante e ha contribuito alla proliferazione di ogni sorta di superstizione, razzismo e intolleranza. Perché se conoscessimo meglio la nostra intima biologia, il nostro funzionamento di esseri umani, capiremmo che non siamo diversi da quelli che di solito discriminiamo, anche solo per il colore della pelle. Ironia della sorte, tra la cultura umanistica e quella scientifica, oggi sembra prevalere un terzo incomodo: la sottocultura televisiva. Intere famiglie si abbrutiscono per ore davanti a spettacoli demenziali dove appaiono false realtà, parole vuote, corpi e intimità mutanti, merce avariata a disposizione della morbosità dei nuovi tele-guardoni domestici del XXI secolo.
Ci mancavano quei ginecologi in crisi mistica
di Maurizio Marsico
Tutto cambia, niente cambia. «Si rispetti la vita» tuona il Papa ma si rispettino anche le leggi e la Costituzione del nostro Paese e le nostre Istituzioni e le alte Cariche del nostro Stato.
Sarebbe bello che ad ogni angelus eversivo, i nostri rappresentanti rispondessero per le rime al monarca straniero che sta al di là dal Tevere, ma che parla al di qua, col megafono più potente del mondo. Si rispettino anche le idee dei cittadini italiani a cui la 194 va più che bene così e che
sono contrari alla sudbola e genuflessa proposta di moratoria strillata quotidianamente, da tutti i pulpiti, da "sappiamo bene chi", sulla carta tanto ma tanto sincera ma nella pratica uno sterile esercizio di potere che, in un momento politicamente delicatissimo, aggiunge solo confusione alla confusione. Si rispetti la distinzione tra Stato e Chiesa, si rispettino le altre e più urgenti priorità a cui l’Italia è chiamata a rispondere prima di mettere i puntini sulle i a cose "per fortuna" già fatte, e meglio di altre. Siamo allo sfascio su tutti i fronti e adesso ci si mettono pure i ginecologi cattolici in crisi mistica. Ci vogliono distrarre con sofismi intellettuali adatti a quel paese serio che al momento "purtroppo" ancora non siamo, mentre in realtà dovremmo occuparci al più presto di salario, monnezza, lavoro, fisco, costo della vita, evasione fiscale, sanità, legalità etc. Insomma di cosine così che si potrebbero sintetizzare in una parola sola: vita. Si vorrebbe invece fossimo più sensibili al rispetto che alla vita. Inginocchiati a prescindere, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutto cambia, niente cambia. «Si rispetti la vita» tuona il Papa ma si rispettino anche le leggi e la Costituzione del nostro Paese e le nostre Istituzioni e le alte Cariche del nostro Stato.
Sarebbe bello che ad ogni angelus eversivo, i nostri rappresentanti rispondessero per le rime al monarca straniero che sta al di là dal Tevere, ma che parla al di qua, col megafono più potente del mondo. Si rispettino anche le idee dei cittadini italiani a cui la 194 va più che bene così e che
sono contrari alla sudbola e genuflessa proposta di moratoria strillata quotidianamente, da tutti i pulpiti, da "sappiamo bene chi", sulla carta tanto ma tanto sincera ma nella pratica uno sterile esercizio di potere che, in un momento politicamente delicatissimo, aggiunge solo confusione alla confusione. Si rispetti la distinzione tra Stato e Chiesa, si rispettino le altre e più urgenti priorità a cui l’Italia è chiamata a rispondere prima di mettere i puntini sulle i a cose "per fortuna" già fatte, e meglio di altre. Siamo allo sfascio su tutti i fronti e adesso ci si mettono pure i ginecologi cattolici in crisi mistica. Ci vogliono distrarre con sofismi intellettuali adatti a quel paese serio che al momento "purtroppo" ancora non siamo, mentre in realtà dovremmo occuparci al più presto di salario, monnezza, lavoro, fisco, costo della vita, evasione fiscale, sanità, legalità etc. Insomma di cosine così che si potrebbero sintetizzare in una parola sola: vita. Si vorrebbe invece fossimo più sensibili al rispetto che alla vita. Inginocchiati a prescindere, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
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