venerdì 8 febbraio 2008

PERCHE' NO-VAT



PERCHE' NO-VAT
(secondo me)

Questa è la piattaforma ufficiale del NO-VAT 2008; quella che segue è invece la mia personale aspettativa. Appuntamento a domani, a Roma, in p.le Ostiense ore 14.

- Perché la Chiesa Cattolica è una minaccia per la democrazia, quando ha la pretesa di imporre al Parlamento Italiano -attraverso molti metodi ma soprattutto attraverso la pressione sui politici italiani che si dichiarano cattolici- l'approvazione di alcune leggi e/o la non approvazione di altre, manifestando così di fatto una pretesa egemonia culturale, sociale e politica sull'intera società italiana e su tutti i suoi cittadini, come se il 100% di questi ultimi fossero cattolici. Facendo finta di ignorare che ci sono milioni di cittadini laici (inclusi i tanti cattolici che non si riconoscono nel magistero della Chiesa ufficiale), atei e agnostici, o anche fedeli di altre religioni, che hanno diritto a non vedersi imporre la dottrina di una religione.

- Perché la Chiesa Cattolica deve rispettare l'autonomia dello Stato Italiano e il Concordato con esso sottoscritto; la religione non deve interferire in nessun caso col potere legislativo di uno Stato laico -posto che questo garantisca la libertà di culto- perché, come ci insegna la storia anche contemporanea (vedi i Paesi islamici), è una delle principali cause di conflitti tra i popoli e tra cittadini di una stessa Nazione, e una delle principali cause -se non la prima causa- di oppressione, discriminazione, razzismo e odio sociale verso alcune categorie di cittadini, e di ostracismo verso le libere scelte e responsabilità che ogni persona ha diritto di poter esercitare sulla sua propria esistenza, senza interferenze esterne.

- Perché l'integralismo e l'intansigenza delle gerarchie della Chiesa Cattolica rendono di fatto impossibile ogni confronto e tentativo di dialogo tra cattolici e laici, quando dichiarano che alcuni dei (loro) principi sono "non negoziabili". Tenendo così la società italiana ferma a livelli di sviluppo intellettuale, sociale e civile degni dei secoli oscuri del medioevo, e impedendole di evolversi verso la modernità già raggiunta da tanti Paesi europei ed extraeuropei.

- Perché i laici italiani devono tornare a parlare al Paese, devono far presente che anche loro esistono, che sono cittadini con tutti i diritti -e doveri- dei cittadini credenti, pagano le tasse come loro e sono stanchi delle continue ingerenze della Chiesa nella vita pubblica del Paese e persino nella loro vita privata.
Il mondo laico deve ritrovare unità, compattezza e propositività, deve mostrare la sua forza -pur restando liberale- ma deve comunicare e farsi capire anche dai cittadini credenti, spiegare l'importanza del valore della laicità dello Stato, che garantisce i diritti di tutti, a cominciare dai credenti, spiegare loro che non devono sentirsi minacciati.

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