venerdì 8 febbraio 2008

Razzisti allo sbaraglio - 14



VATICANO: NO A 'IDEOLOGIA DI GENERE', ELIMINA DIFFERENZE TRA SESSI
07 febbraio 2008, di ASCA via Gay News

Roma, 7 feb - Una delle rivoluzioni "più insidiose e destrutturanti che si possano immaginare", con conseguenze "distruttive di grandissima rilevanza per il futuro dell'umanità": con queste parole il card. Antonio Canizares, arcivescovo di Toledo, ha definito ieri "l'ideologia di genere" nell'ambito del convegno sulla condizione della donna organizzato dal Pontificio consiglio per i laici che si e' aperto ieri a Roma. Intitolata "Donna e uomo: l'humanum nella sua interezza", la tre giorni di relazioni, dibattiti e incontri cade a vent'anni dalla pubblicazione, da parte di Giovanni Paolo II, della lettera apostolica "Mulieris Dignitatm", dedicata proprio al tema della donna e della sua dignità. Al convegno partecipano relatori provenienti da 49 Paesi e dai 5 Continenti, in rappresentanza di 40 conferenze episcopali, 15 associazioni cattoliche e 35 movimenti ecclesiali, oltre che di diverse congregazioni religiose. Per il card. Canizares, "alla base di questo femminismo si nasconde un'ideologia che pretende di eliminare l'idea che gli esseri umani si dividano in due sessi", riducendo le differenze biologiche tra uomo e donna a semplice "prodotto della cultura di un paese o di un'epoca determinata". Va rifiutata quindi l'idea di un antagonismo tra uomo e donna simile in qualche modo alla "lotta di classe" e l'idea che la propria identita' di genere possa essere ricondotta alla "libera scelta". Il cardinale ha anche denunciato l'esistenza di "lobby molto potenti e influenti", particolarmente nei media, che vogliono "decostruire i ruoli socialmente costruiti di uomo e di donna" e riducono la persona a "individuo", per il quale "non esiste alcun ordine naturale, morale o universale". Introducendo l'incontro, il card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici aveva espresso la preoccupazione verso due "tendenze dominanti": quella che "vorrebbe difendere l'identita' femminile facendo della donna l'antagonista e la rivale dell'uomo, spingendola a intraprendere la strada della lotta per il potere"; e la seconda, che "al contrario", è "mossa dall'intento di cancellare ogni differenza, concepita esclusivamente come il risultato di condizionamenti socioculturali". "La progressiva crescita e diffusione della sensibilità per il riconoscimento effettivo della dignità e dei diritti della donna in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale e politica" è, per il card. Rylko, "un fatto indubbiamente positivo", anche se sta provocando una "rapida e profonda trasformazione dei modelli dell'identità femminile/maschile e delle relazioni tra i sessi".
asp/sam/bra
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Si capisce perfettamente, leggendo queste righe deliranti, come la Chiesa spagnola sia nervosa in questo periodo; c'é in queste dichiarazioni tutto il bagaglio reazionario d'impostazione medievale della Chiesa cattolica ufficiale (non solo spagnola), che di fronte ai tentativi di modernizzazione delle società occidentali reagisce scompostamente, in un tentativo grottesco di difesa della propria posizione di rendita, del suo potere di controllo sulla vita civile dei Paesi interessati. Propugnando, come al solito, 'idee' di stampo razzista, discriminatorio addirittura feroci, perfide.
Mi auguro sinceramente che questo sia il segno, come dicono alcuni, che la Chiesa abbia cominciato e perdere, che questi sussulti oppressivi siano il prodromo della sua sconfitta; ma mi auguro anche che ciò avvenga prima che riesca a trascinarci in una guerra civile.

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