Perché il "dibattito" sull'aborto è condotto e portato avanti solo da uomini e mai o quasi mai dalle donne, che pure sono le dirette interessate?
Perché i politicanti italiani evitano accuratamente di parlare di laicità in campagna elettorale come fosse un tabù o un argomento di cui vergognarsi?
Perché il sistema politico italiano è diventato pressoché irriformabile e persino irraggiungibile dai cittadini?
Perché un intero popolo è di fatto costretto a sottostare alla dottrina di una sola religione anche quando non vi aderisce?
Perché questa abissale distanza in tema di diritti civili tra il nostro paese e le democrazie più moderne e civili?
Perché si deve ridurre per forza ogni confronto, ogni tentativo di dialogo allo schema infantile di una contrapposizione tra estremi opposti, tra bianco e nero, giusto o sbagliato, buono o cattivo?
Perché dobbiamo lasciarci sopraffare dalla paura del 'diverso', di ciò che non conosciamo o anche di ciò che fatichiamo a comprendere ma che in ogni caso non costituisce per noi una minaccia?
Perché non possiamo accettare che a questo mondo ci può essere 'spazio' per tutti?
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