giovedì 20 marzo 2008

SECESSIONE!



Aborto, eutanasia, coppie di fatto, pubblica istruzione, omofobia, privilegi fiscali, relazioni Stato-chiesa, ricerca scientifica, progresso civile e culturale... e la laicità? No, grazie, non sia mai!
Ogni tanto ho un attimo di sconforto, nell'osservare come questo povero Paese vada a ramengo pian piano, giorno dopo giorno, in mano a squinternate ma potentissime lobbies bimillenarie, guidate da gente che non appare tanto diversa da quei matti con lo scolapasta in testa che si vedono nelle barzellette della Settimana Enigmistica. Gente che passa la metà del suo tempo a irretire cittadini (quelli che vogliono farsi irretire, s'intende) e amministratori pubblici propensi alla genuflessione, e l'altra metà del suo tempo a occupare poltrone, in posizioni più o meno in ombra, dentro i 'palazzi'.
Durante questi momenti di sconforto penso a un pò di tutto: dalla resistenza armata (non si dovrebbe neanche parlarne, lo so, ma abbiate pazienza, in quei momenti non sono tanto lucido) fino alla mia conversione finale al cattolicesimo, roba da sindrome di Stoccolma, o -meglio- roba da incubo orwelliano: ricordando che fine fa il povero Winston in '1984', indotto ad amare il regime che poi l'avrebbe assassinato con un colpo di pistola alle spalle.
Poi, prima che mi torni un pochino di ottimismo (solo un pò), mi viene in mente che l'unica, seria, risolutiva misura da adottare per ottenere finalmente la pace civile contro l'invadenza clericale sarebbe la...
SECESSIONE!
Perché sono sia la Storia che la cronaca recente a insegnarci che una pacifica convivenza entro confini condivisi tra laici (inteso principalmente come atei, agnostici e "cattolici adulti") e cattolici/musulmani integralisti -che non sono solo quelli col bazooka ma anche quelli col cilicio- è semplicemente impossibile.
L'equazione "religione = assolutismo" è sempre meno un concetto astratto, e sempre più una realtà concreta, evidente, opprimente; di nuovo, dopo una breve stagione di conquiste civili, una malinconica primavera di Praga della laicità.
Sto parlando di due delle tre religioni monoteiste, trascurando la terza -l'ebraismo- solo perché numericamente ininfluente rispetto alle altre due.
La religione contiene in se il germe dell'assolutismo, perché si sente depositaria di una -presunta- Verità 'assoluta', è intransigente nella difesa dei suoi valori che dichiara apertamente 'non negoziabili' e infine, come conseguenza, pretende di imporre la sua dottrina a tutti, a cominciare dai non credenti. Lo fa in modo talora violento, come in alcuni Stati islamici e anche nelle democrazie occidentali, all'interno delle comunità di immigrati provenienti per lo più dal medio oriente e dal nord Africa.
E lo fa altre volte subdolamente -i cattolici qui in occidente- facendo lobbing illecita nei parlamenti di Stati sovrani e nelle società dove è ben radicata, e dove spesso sfrutta situazioni di privilegio "estorte" proprio così, in modo tale da alimentare le discriminazioni, i conflitti sociali e impedire che vengano approvate leggi volte ad ampliare i diritti civili di quei cittadini che non ne hanno ancora a sufficienza rispetto allo standard delle democrazie, delle civiltà moderne. E che di fatto si ritrovano ad essere cittadini di serie B pur essendo titolari di tutti i doveri degli altri.
Doveri si, e tutti, diritti solo qualcuno; bella civiltà eh?!
Non c'é nulla di più distante, lontano, diametralmente opposto come lo sono tra loro i concetti di 'religione' e 'democrazia': secoli di oppressione, di dittature teocratiche, di guerre di conquista, che hanno lasciato ancor oggi come retaggio discriminazione, ignoranza, sottile disprezzo, pregiudizio, intolleranza; e una Chiesa -quella cattolica- che lavora ancora attivamente alla limitazione delle libertà individuali.
Per restare in Italia, il parossistico attivismo della Chiesa Cattolica renderebbe urgente trovare una soluzione per una pacifica convivenza tra laici e cattolici, soluzione che non potrebbe concretamente essere altro che una vera, reale Laicità dello Stato, perseguita applicando con rigore la Costituzione della Repubblica Italiana, 'depurata' del Concordato Stato-Chiesa, nella vita politica e sociale, in ogni ambito; ma quello stesso parossismo, rende evidente nel contempo che una soluzione, per la natura stessa della religione così come amministrata e presentata dalla Chiesa Cattolica romana, è -nei fatti- praticamente impossibile!
Di qui la mia proposta per una soluzione drastica ma finalmente efficace:
ALZIAMO UN MURO!
Dividiamo il Paese in due: laici democratici di qua, credenti di ogni religione di là; dividiamolo per lungo, o per largo, come vi pare, seguendo la dorsale appenninica, lasciamogli pure Roma e Assisi, spartiamoci le regioni tirandole a sorte, quello che vogliamo, ma separiamoci, per carità!
Il muro lo farei... dunque, spessore almeno venti metri, altezza direi una cinquantina, di cemento armato (armato in questo caso vuol dire dotato di... armi da fuoco, come ulteriore deterrente a eventuali tentativi di sconfinamento) rivestito di piombo e circondato da un fossato profondo almeno una ventina di metri e largo una cinquantina, nel quale verranno 'trapiantati' coccodrilli, caimani, piranhas, squali bianchi, orche, anaconda, barracuda e, dalla parte dei laici democratici, una statua di Odifreddi a mò di spaventabigotti.
Dall'altra parte, così, sarebbero finalmente liberi di farsi la loro bella teocrazia, di sposarsi solo tra vergini di sesso diverso, trombare solo per figliare, confessarsi ogni giorno dal prete, ecc.
Noi invece saremmo finalmente liberi, e basta!
E che -al di là del loro muro- gli integralisti di ogni risma si scannassero pure tra di loro!
Felipe

1 commento:

Anonimo ha detto...

Parole sante!