martedì 15 aprile 2008

E' bello quando si può scegliere...



E’ andata come è andata, ma almeno ci venga risparmiato il pianto sul latte versato. Cose come “gli elettori non ci hanno capiti”, o il paese è “irrimediabilmente di destra” e altre amenità che ieri ci hanno perseguitato, nella lunga kermesse tv di commento agli exit poll e alle proiezioni tra sorrisi giornalistici e maniche di camicia. Quando una fetta di elettorato come quella che era della sinistra di Bertinotti e compagni diserta le urne o più probabilmente cambia destinatario del voto, non è possibile chiosare la faccenda come se la colpa fosse sempre degli elettori. Non si può rinfacciare a nessuno il voto se non è “comprato” né truccato, se si ha ancora un minimo di rispetto per la democrazia e i suoi rivoli d’espressione: ma a maggior ragione non si può rinfacciare a nessuno il non-voto. Eppure ieri ne ho sentiti a decine, segno evidente che si è renitenti a capire. Ne parlavano “come se” la situazione fosse normale, come se si trattasse come sempre di una recita in cui tutti fanno la loro parte. Questo è il dato più sconcertante, la mancanza del cosiddetto principio di realtà: in un Paese che si risveglia per la terza volta con Berlusconi accasato a Palazzo Chigi dal voto degli italiani mentre all’estero spernacchiano, il minimo è smettere di prendersela con gli altri. Non sarà che gli elettori invece che contestare la sinistra semplicemente contestano “questa” sinistra?
(Oliviero Beha, dal suo blog)
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Tiriamo un attimo le somme: al di là dell'analisi prettamente politica, c'é uno sconfitta da marcare, anzi, c'é un morto da seppellire: la laicità. Come scrive Tiziana Ficacci :

Su 1000 parlamentari sono almeno 800, di qua e di là, quelli sicuramente clericali o sensibili alle disposizioni delle gerarchie cattoliche. E dei restanti 200 quanti sono quelli disposti a fare la Resistenza laica? Certamente i pochi radicali e, forse, qualche altro raro deputato del Partitus Dei. Prepariamoci quindi ad una legislatura di regresso rispetto ai pochi diritti civili conquistati faticosamente in questi ultimi anni.


Sono convinto che adesso i vescovi passeranno all'incasso, anticipati per il momento dal sollievo dell'Avvenire ( Ah, venire!) che parla della sconfitta dell'"estremismo laicista", e della preferenza dei cittadini per la "legge naturale". Tirano le conclusioni che gli pare, come al solito. Certo, per chi tiene alla laicità (non al laicismo, che è un'invenzione dell'altro estremismo, quello cattolico, questo si vero e reale) e ai diritti civili, per chi vorrebbe che in una Repubblica laica quale dovrebbe essere il nostro Paese i cittadini fossero tutti uguali, portatori degli stessi diritti oltreché degli stessi doveri (che poi è l'essenza della democrazia), inizia un brutto periodo, un periodo di regresso culturale e civile, di imbarbarimento della vita pubblica -viste certe posizioni all'interno dello schieramento vincitore- e ad una ulteriore recrudescenza dell'invadenza clericale.



Per quanto riguarda le categorie 'sfigate' per eccellenza, cioé le donne e noi persone lgbt, ancora peggio; in particolare noi avremo due -addirittura- possibilità di scelta: l'emigrazione, o le catacombe.
E' bello quando nella vita si può scegliere...
F.


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